Si è tenuta oggi, con grande partecipazione e commozione, la cerimonia di commemorazione di Giovanni Palatucci, funzionario di Polizia e “Giusto tra le Nazioni”, organizzata dalla Questura di Avellino.
L’iniziativa, voluta da Pasquale Picone, Questore della Provincia di Avellino, si è articolata in due momenti significativi: un convegno dal titolo “Quando l’odio diventa reato”, seguito da una cerimonia esterna di commemorazione in memoria di Palatucci, a cui ha partecipato Rossana Riflesso, Prefetto della Provincia di Avellino e tutte le massime autorità civili e militari della Provincia di Avellino Presente anche una delle nipoti del commissario Eroe, Serafina De Simone, che ha detto, intervista a margine dell’evento : “Mio zio un eroe senza tempo, ai giovani dico: seguite l’esempio di un uomo coraggioso e giusto”.
Il convegno, che si è svolto presso la Sala “Antonio Manganelli” della Questura, ha visto la partecipazione di illustri relatori che hanno trattato tematiche legate all’odio, alla discriminazione e alla giustizia. Moderato da Norberto Vitale, corrispondente ANSA, il dibattito ha visto interventi di Don Franco Celetta, membro e collaboratore dell’Associazione Onlus “Giovanni Palatucci”, del Vice Questore Vincenzo Sullo, Dirigente della DIGOS, Francesca Spella, Magistrato presso la Corte d’Appello di Napoli e del Prof. Raffaele Rauty, già professore ordinario in Storia del Pensiero Sociologico e Individui, relazioni, interazioni sociali presso l’Università degli Studi di Salerno, per un approfondimento su come i crimini d’odio possano essere prevenuti e contrastati attraverso l’educazione e la legge.
Il momento di riflessione è stato arricchito dalla partecipazione di Fiorella Pagliuca, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dagli studenti delle classi V sez. A e B del Liceo Classico Europeo “P. Colletta” di Avellino accompagnati dal Rettore e dai rispettivi docenti, che hanno contribuito con le loro riflessioni sul ruolo fondamentale dell’educazione come strumento di prevenzione.
Al termine del convegno, il Questore di Avellino ha consegnato le medaglie di commiato al personale della Polizia di Stato che ha recentemente terminato il proprio servizio, riconoscendo l’impegno e la dedizione di questi uomini e donne nella difesa della comunità.
“Questa giornata ci insegna- afferma il questore Picone – l’amore. L’amore verso gli altri. Quando, nel mio ufficio, abbiamo parlato con Don Franco Celetta, gli ho chiesto: “Don Franco, a che punto siamo con la causa di beatificazione di Palatucci?”. E lui mi ha dato una bella notizia riguardo a questa possibilità e ci ha fatto anche qualche riflessione. Potrebbe essere proprio questo l’amore, non è vero? Ovviamente lo speriamo tutti. Non solo perché Palatucci è un nostro conterraneo, ma soprattutto per ciò che ha fatto.
Vorrei concludere ricordando Einstein, un grande scienziato: “È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”. Cerchiamo dunque di spezzare tutti i pregiudizi. Non esistono ragazzi diversi, né per razza né per opinioni. Impegniamoci ad andare nella giusta direzione, quella dell’accoglienza. Altrimenti si rischia di alimentare un odio tra le persone, basato sull’idea che l’immigrato venga in Italia per sottrarci il posto di lavoro. L’immigrato viene in Italia per cercare una vita migliore, come abbiamo fatto anche noi in passato, andando verso altre nazioni. Lo fanno oggi e lo faranno domani, ma sono nostri fratelli. Ricordiamoci sempre di questo”.
Il secondo momento della cerimonia ha avuto luogo alle 12:00, nel giardino della Questura, con la piantumazione di un ulivo, simbolo di forza, resistenza e speranza, accanto alla scopertura di una targa commemorativa dedicata a Giovanni Palatucci. Un gesto simbolico che rimarrà visibile come segno di gratitudine e di memoria per il coraggio di Palatucci, che durante la Seconda Guerra Mondiale ha salvato migliaia di ebrei, opponendosi con fermezza all’orrore del genocidio.
La cerimonia, alla presenza dei familiari di Giovanni Palatucci, che ha conferito una maggiore solennità all’evento, è proseguita con la benedizione impartita da Don Pasquale Iannuzzo, Vicario Generale della Diocesi di Avellino, accompagnato da Don Enzo Spagnuolo. Un simbolico gesto di spiritualità che ha unito tutti i presenti nella riflessione e nell’impegno a non dimenticare mai il sacrificio di Palatucci.
Infine, un gruppo di studenti ha posto le pietre intorno all’albero di ulivo, ai quattro punti cardinali; simboleggianti, come ha ricordato il Questore Dr. Pasquale Picone, la guida per le nuove generazioni verso valori di impegno, giustizia, solidarietà e rispetto per la vita umana.
“Questa giornata non è solo un atto di commemorazione, ma un impegno continuo a fare in modo che le gesta di Giovanni Palatucci continuino a ispirarci ogni giorno”, ha dichiarato il Questore al termine della cerimonia.