“Dopo il disastro Anm, spunta ora il buco di 10 milioni da coprire nei costi della Napoli Servizi. Mi chiedo, allora, quali siano, in termini di razionalizzazione, efficientamento e rilancio delle partecipate del Comune di Napoli, i risultati ottenuti dalla Napoli Holding, la società fortemente voluta e salutata trionfalmente da questa amministrazione“. Lo scrive in una nota il presidente della commissione Trasparenza del Comune di Napoli,Domenico Palmieri.
“Ad oggi – continua Palmieri – nel perimetro di Napoli Holding, che costa alle tasche dei napoletani circa un milione di euro all’anno, c’è soltanto l’Anm. Tant’è che, con decreto sindacale, l’amministrazione ha affidato l’incarico di monitorare, programmare e ottimizzare le attività di Napoli Servizi a un proprio consulente. Esattamente quello che avrebbe dovuto fare Napoli Holding“.
“La verità è che quest’ultima, al netto della sovrabbondante retorica arancione, non è stata affatto creata per razionalizzare il sistema delle partecipate, ma unicamente per conseguire un risparmio fiscale all’interno dei rapporti finanziari tra il Comune e e l’Anm. Risparmio che, però, non c’è mai stato a causa di un parere sfavorevole dell’Agenzia delle Entrate, di cui il Comune è in possesso da almeno due anni“.
“Credo che, a questo punto, sia necessario aprire una riflessione seria – conclude Palmieri – sull’attuale mission della Napoli Holding e sulla necessità di tenerla ancora in vita”.