di Ottaviano De Biase
La base Nato di Montevergine ha svolto, per diversi anni, un ruolo importante in quanto centro di smistamento di gran parte delle telecomunicazioni del Sud. In questa stazione vivevano in media circa 100 uomini di cui solo una quarantina erano gli addetti al disbrigo del servizio operativo, il resto era alla sorveglianza. Grazie al suo posizionamento, siamo a circa 1200 mt di altezza, Montevergine interagiva con i maggiori centri occidentali della Nato. Il quadro generale di quegli anni ci dice che nel Mediterraneo operavano il COMSOVMEDROV, il COMSIXTHFLEET e AFSOUTH col suo Quartier Generale a Bagnoli.
Siamo in piena Guerra fredda e quindi la presenza del COMSOVMEDROV nel Mediterraneo andava monitorata H-24, come andavano monitorati i centri radio di Mosca e di Sebastopoli.
il COMSIXFLEET è noto per essere il Comando della Sesta Flotta Navale Statunitense di stanza nel Mediterraneo. AFSOUTH (Forze Alleate del Sud) con il suo Quartier Generale della NATO in Italia a fare da braccio militare del SACEUR, sede della Nato di Bruxelles in Belgio.
AFSOUTH a sua volta è a capo del COMNAVSOTH (Comando Navale del Sud), presso cui mi onoro di aver prestato servizio dal 1978 al 1989), a cui rispondono il COMAIRMED (Comando Aereo nel Mediterraneo) e il COMSUBMED (Comando dei sommergibili nel Mediterraneo), entrambi i comandi dislocati ad Agnano; sede chiusa nel 1984 per ragioni che non stiamo qui a spiegare; AFSOUTH quindi e i suoi Sottocomandi interagivano grazie a un complesso sistema di connessioni e ci portano a dire due parole sulla del Proto e della Base Nato di Montevergine.
Proto, il bunker antiatomico
Il Proto è stato per anni il bunker antiatomico segreto situato nel cuore del Monte Massico (provincia di Caserta), a metà strada tra Sessa Aurunca e Carinola. Realizzato tra il 1955 e il 1958 ha svolto il ruolo di sede alternata del cennato Comando delle Forze Alleate del Sud Europa. Il bunker era attrezzato per resistere a un attacco nucleare è nei casi estremi di prendere in mano il comando; per questi motivi era H-24 pronto a reagire, a mantenere i contatti diretti col SACEUR, Comando Supremo Alleato d’Europa a Bruxelles, e con tutti Stati membri della Nato.
Possiamo perciò concludere questa breve esposizione dicendo che il Quartiere Generale di Bagnoli, con il Proto e con tutti i suoi Sottocomandi accennati prima era esso stesso il centro del MEDCOM – Mediterranean Communications Sistem – per cui la maggior parte delle comunicazioni per essere istradate per le varie destinazioni necessitavano di un punto di appoggio e questo era Montevergine, codice Nato India India Charlie Zulu (IICZ).
Montevergine e il suo aspetto logistico:
L’edificio 1 era un salone destinato alle attività ricreative. L’edificio 2 era il dormitorio. L’edificio 3 era l’ufficio amministrativo. L’edificio 4 aveva un piccolo bar dove poter socializzare, la tv, e un piccolo cinema per i turnisti a riposo. Le strutture 5, 6 e 7 erano strutture di supporto, utilizzate per la riparazione delle apparecchiature e sia per la manutenzione.
Le due cisterne ai lati garantivano l’approvvigionamento di acqua durante il periodo invernale. Nei mesi invernali, infatti, le pompe di distribuzione da Mercogliano spesse volte si rompevano o si congelavano e in questi casi lasciava la base senza acqua.
L’edificio 8 conteneva i generatori diesel e gli accumulatori, come batterie: In caso di interruzione della corrente, cosa che a quei tempi capitava spesse volte soprattutto d’inverno, la piccola centrale riusciva a garantire l’energia necessaria alla camera di controllo, alle antenne soprattutto. Nell’edificio 9 vi era questo di controllo di cui si parlava prima.
Il complesso sistema delle antenne. Le quattro grandi antenne, che vediamo sullo schermo, sono quelle per le quali oggi siamo qui a discutere; esse erano parte integrante di un sistema chiamato Troposcatter; sempre lassù ritroviamo altri sistemi di antenne al servizio delle comunicazioni in microonde, i ben noti Ponti radio, Ripetitori Tv, etc..
Cos’è questo sistema chiamato troposcatter. E’ un fenomeno naturale presente nella fascia della ionosfera e agisce su una frequenza variabile tra gli 8000 e 10.000 Mega Herz; si tratta di un fenomeno importante in quanto consente all’informazione di oltrepassare l’orizzonte elettromagnetico in qualsiasi condizione sia esso meteorologico che di assorbimento magnetico terrestre. Soprattutto, ai fini della riservatezza, il sistema non dà possibilità a nessuno di intromettersi. (raccontare a voce la metafora del tubo di plastica come mezzo di transito dell’informazione…)
Per ovvie ragioni strategiche la stazione di Monte Vergine utilizza questo sistema naturale che consente connessioni con la Sicilia grazie a un ponte radio situato sul Monte Nardello sulla Sila in Calabria e quindi con Sigonella, Comiso, Birgi; una seconda linea segue verso Ramstein in Germania, bay passando prima per Camp Darby e Verona-Aviano: il primo è il noto sito di stoccaggio armamenti dell’Esercito statunitense, il secondo va a coprire le arie del Nord/Est: West Star a Verona, Aviano, etc. L’ultimo braccio segue per il 3° Roc/Soc di Martina Franca e va a coprire l’intera Puglia e da lì in proseguimento verso la Grecia e infine verso la Turchia dove sul Mar Nero abbiamo dei punti di riferimento.
La propagazione delle onde.
Si tratta di un qualcosa di cui tutti noi riteniamo sia scontato. La voce. Sappiamo che parlano facciamo uso di una frequenza che varia tra i 16 (toni bassi ai medi ai picchi più alti) e i 26 cicli… Andare oltre significa sollevare il suono della voce in frequenza fino a raggiungere le onde medie e quelle a lunghe distanze dove il segnale, per essere portato da un punto all’altro del pianeta, necessita che qualcuno se ne faccia carico: questa cosa, astratta se volete, viene chiamata Portante (spiegare a voce la metafora dell’asino e della stoia a due fondi come mezzo di trasporto…).
Se vogliamo infatti che questo segnale sia vocale, sia video, e sia esso segnale radio, arrivi fino all’altro capo del mondo, bisogna modificarne la struttura; in questo caso la tecnologia ci offre la possibilità di trasformare il segnale in radio frequenza e poi tramite un’apposita antenna trasmittente, lo si irradia nello spazio. Se, per esempio, il ricevente viene a trovarsi a una distanza media si ricorre a una frequenza di media distanza, ma qualora venisse a trovarsi oltre oceano la frequenza ovviamente non potrà che essere medio alta o alta in ogni caso fino a sfruttare la soglia della Stratosfera. Parliamo quindi di fasce. Che metaforicamente parlando sono delle vere e proprie autostrade.
Se solo riuscissimo in questo preciso momento ad immaginare cosa sta succedendo nell’atmosfera vedremmo in simultanea miliardi e miliardi di voci e segnali e la cosa bella è che ogni singolo segnale viaggia senza disturbare l’altro. Fantastico, no? Se poi a tutto questo vi aggiungiamo le frequenze in uso ai militari, incluso quelle riservate, cifrate, spesso segrete o crittografate, ci rendiamo conto che lassù, sulle nostre teste, succedono cose inimmaginabili.
E siccome ogni ciclo corrisponde a una frequenza e siccome ogni frequenza corrisponde a un numero e i numeri insieme vanno a coprire una banda tutto quanto, semplificando, lo possiamo dividere in:
VLF (Very Low Frequencies) frequenze molto basse in quanto lambiscono la superfice terrestre e coprono la fascia, il termine esatto è chiamato banda, che va dai 3 KHz ai 30 KHz
LF (Low Frequencies) seguono le frequenze basse che vanno dai 30 KHz ai 300 KHz
MF (Medium Frequencies) quelle medie che vanno dai 300 KHz ai 3000 KHz; su questa fascia troviamo la 500 Khz che è l’SOS, il segnale radio internazionale per il soccorso in mare e il Mayday, sulla 121.5 MHz (o 243 MHz), la frequenza di emergenza aeronautica internazionale standard per il soccorso aereo.
HF (High Frequencies) quelle alte che vanno dai 3 MHz ai 30 MHz: i classici centri Rice-trasmittenti sia militari che civili
VHF (Very High Frequencies) quelle molto alte dai 30 MHz ai 300 MHz; banda utilizzata un poco da tutti nel sociale inclusi radioamatori e mezzi di soccorso.
UHF (Ultra High Frequencies) quelle ultra alte dai 300 MHz ai 3000 MHz il cui impiego è a lunghe distanze.
SHF (Super High Frequencies) quelle super alte dai 3 GHz ai 30 GHz… su questa fascia operano vari sistemi radar incluso il comparto missilistico e i ponti radio. L’Italia per esempio è piena di Ponti Radio in quanto utilizzati per mettere in connessione varie regioni isole incluse. Le Reti Rai, quelle di Mediaset e quelle private sono parte integrante di questo sistema
EHF (Extra High Frequencies) quelle extra alte dai 30 GHz ai 300 GHz
Ultime le Microonde sono quelle che operano nell’infrarosso e vanno dai 300 GHz a 3000 GHz: qui troviamo i radar e vari sistemi di telecomunicazioni come telefoni cellulari e il Wi-Fi.
Concludiamo questo breve intervento col spendere due parole sulla rete telefonica: voi sapete della doppia linea una è quella che fa capo ai nostri telefoni e l’altra riservata è di proprietà dello Stato? Il cui Stato ne farebbe uso ai soli fini della sicurezza nazionale? Fare qui l’esempio de due Jack e l’esperienza vissuta alle due di notte: interlocutore il funzionario del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, Dr Tiberio.





