Sceglie di rivolgere il proprio sguardo al legame tra Leopardi e Napoli Michele Ruggiano, autore del “Leopardi napoletano, il poeta della social catena“. Sarà presentato mercoledì 19 marzo a partire dalle ore 17.00 presso la Biblioteca S. e G. Capone di Avellino. A promuovere l’incontro la sezione avellinese dell’Archeoclub d’Italia con la partecipazione dell’autore Michele Ruggiano, dirigente scolastico, Ilenia D’Oria docente e presidente dell’Archeoclub d’Italia Avellino, Giuseppe Patrevita, dirigente scolastico e docente, Mirella Napodano, dirigente scolastico e presidente Comunità Laudato. Modererà il giornalista Gianluca Amatucci. Ad impreziosire l’incontro i brani interpretati da Paolo De Vito, mentre le esecuzioni musicali saranno a cura di Elsa Nigro. L’artista Dorotea Virtuoso esporrà per l’occasione una sua opera inedita.
L’autore racconta gli ultimi anni di Giacomo Leopardi, trascorsi nella città partenopea, così diversa dal suo borgo natìo. Dalle frequentazioni alla sua produzione che chiude un percorso intellettuale di grandissimo rilievo.
Un percorso che lo porta alla Ginestra, uno dei massimi capolavori della poesia italiana, ma soprattutto a quel Vero Amor, che qui l’autore analizza e approfondisce per chiarire cosa esso sia nel contesto generale del pensiero leopardiano, e come questa ultima grande intuizione del poeta di Recanati sia un dono lasciato in eredità all’uomo moderno. Ruggiano mette in discussione luoghi comuni legati al poeta, celebrando la capacità di Leopardi di farsi cantore di valori come fratellanza e amore: “Vi prego lettori, dimenticate tutte le favole su Leopardi pessimista, solitario e perfino nemico del genere umano, come pure è stato calunniato. Perché? Perché questo è il vero Leopardi, il Leopardi fraterno ad ogni mente che pensa ed ogni cuore che ama, il Leopardi di Silvia, dell’umile pastore errante, dell’umilissima ginestra”. E proprio La Ginestra appare un tenero canto d’amore, messaggio di saggezza, di amore, di poesia, la poesia altissima della “social catena”.