L’associazione LNDC Animal Protection si unisce alla denuncia fatta nelle scorse ore dalle Forze dell’Ordine nei confronti di due sessantenni che hanno fatto morire di stenti, chiusi senza acqua e cibo in box all’interno di un fabbricato abusivamente occupato a Senerchia, in provincia di Avellino, tre cagnoline meticce di cui la quarta, miracolosamente, è sopravvissuta.
“Ringraziamo il lavoro dei Carabinieri del Nucleo Forestale di Lioni, dell’Arma territoriale e il personale dell’Asl di Avellino, che hanno portato alla luce questa gravissima situazione di maltrattamento e uccisione di animali“, ha affermato Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection: “È assurdo che azioni del genere avvengano ancora nel 2025, ma la realtà è che sono fatti purtroppo all’ordine del giorno. In questo caso non possiamo che constatare un’indifferenza totale nei confronti della vita di quattro animali, abbandonati a una morte lenta e dolorosa senza pietà e senza motivo, quando sarebbero state possibili altre strade, come l’affidamento ad altre persone o a un canile. Un comportamento gelido e profondamente irresponsabile che fa rabbrividire. Come hanno potuto lasciare queste quattro cagnoline chiuse in box senza via d’uscita a morire di stenti, trattando la vita di esseri senzienti come fosse spazzatura? Una domanda alla quale non c’è risposta, se non constatando, in persone come queste, una radicale e pericolosa assenza di empatia“.
Gli accertamenti hanno rivelato che le cagnoline non ricevevano cibo né acqua da almeno sette giorni. Due dei quattro animali, inoltre, erano dotati di microchip, il che ha permesso di avviare ulteriori accertamenti sull’identità e sulla responsabilità dei proprietari, mentre i corpi delle tre cagnette decedute sono state inviate all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Napoli per l’esame necroscopico che chiarirà le cause esatte della morte.
L’associazione ha già attivato i propri legali perché questo orribile gesto possa essere punito con una pena congrua al reato commesso e continuerà a seguire attentamente l’evoluzione del caso. “Solo così queste persone potranno capire la gravità del reato commesso e che ciò che hanno fatto è radicalmente sbagliato e inaccettabile“, ha concluso Rosati.