Sinistra italiana ritiene che la decisione della direzione generale per la Tutela della Salute della Regione Campania di sospendere tutte le attività ambulatoriali prestate da aziende ospedaliere, istituti di ricerca e Asl, comprese le attività erogate dalle Case di Cura private accreditate sia grave e sbagliata.
Questa decisione rappresenta una ferita al diritto alla salute dei cittadini campani. La giusta e condivisibile esigenza di assicurare la priorità al contenimento della diffusione del Coronavirus non può determinare la parziale sospensione del diritto alla salute garantito dalla Costituzione rispetto a tutte le altre necessità sanitarie dei cittadini campani. Non va taciuto inoltre che questa determinazione lascerà senza lavoro e stipendio gli operatori del terzo settore e della sanità privata. L’emergenza in corso non può creare un sistema sanitario a doppia corsia. Non esiste un diritto alla salute a bassa intensità. I provvedimenti da mettere in campo sono altri: sanificazione degli impianti, attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori, tavoli con le parti sociali per la gestione di questa fase delicate nel principio della massima condivisione. Al contrario, questa è una decisione unilaterale che riduce il diritto alla salute con il pretesto dell’emergenza.
Bisogna invece che l’assistenza sanitaria sia rafforzata, gli operatori tutelati e le
strutture rese agibili. Questo è l’unico modo per affrontare l’emergenza senza creare scompensi e disagi inaccettabili. Sinistra italiana auspica che si riconsideri questa decisione e si riattivino tutte le strutture operative della sanità campana.
Riservandosi,
in caso contrario, di attivarsi con i propri rappresentanti in Parlamento per chiedere con apposita interrogazione al competente ministro della Salute di pronunciarsi
sull’opportunità del provvedimento.
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