Cinque gli studenti dei licei di Avellino che saranno deferiti alla Procura di Avellino, che avevano diffuso sui social le foto in cui mostravano un manifesto con la scritta “Antifascista uguale mafia”. Le indagini affidate agli agenti della Digos di hanno permesso l’identificazione dei dei giovani che si sono fotografati, all’interno della propria classe, mentre tenevano in mano lo striscione inneggiante al fascismo.
L’informativa della Digos della Questura di Avellino sarà trasmessa nelle prossime ore alla Procura del capoluogo irpino sugli studenti protagonisti delle foto in cui esponevano cartelli con la scritta “Antifascismo uguale Mafia”. Saranno ora gli inquirenti dell’ufficio guidato dal procuratore Domenico Airoma, che aveva definito “imbecilli” i protagonisti, a stabilire se sussistono estremi di reato. Gli scatti, corredati dal nome della scuola, sono poi finiti sul web e sui canali vicini a Blocco studentesco, il movimento giovanile di estrema destra afferente a CasaPound. Le foto scattate nelle aule del licei del capoluogo irpino Colletta, ‘Imbriani, del Mancini e dell’Amabile.
Sul caso il Collettivo studentesco irpino, giovani comunisti/e Avellino e unione giovani di sinistra Avellino erano scesi in piazza insieme alla Cgil per ribadire la volontà di difendere le scuole contro minacce e violenze. «Chiediamo con fermezza che i dirigenti scolastici di questi istituti e il provveditore prendano immediati provvedimenti nei confronti degli studenti che si sono resi protagonisti di questa azione, riaffermando il carattere antifascista della scuola pubblica. L’antifascismo è il pilastro su cui si basa la nostra Costituzione, nata dalla Resistenza e dalla lotta contro il nazifascismo. La sua messa in discussione da parte di gruppi neofascisti, che si sentono legittimati a diffondere propaganda d’odio nelle scuole, è un atto anticostituzionale e inaccettabile. L’apologia di fascismo è un reato e le organizzazioni neofasciste, come sancito dalla nostra Costituzione e dalle leggi Scelba e Mancino, non possono trovare spazio nelle istituzioni. Permettere la diffusione di ideologie autoritarie e violente all’interno delle scuole significa mettere in pericolo i valori democratici su cui si fonda la Repubblica. Rinnoviamo l’appello al Governo affinché venga finalmente applicata la XII Disposizione Transitoria e Finale della Costituzione e sciolte tutte le organizzazioni di ispirazione neofascista. Non resteremo in silenzio di fronte a simili provocazioni. Difenderemo i valori della Resistenza e della Costituzione con ogni mezzo necessario”.
Durissimo anche Peppe De Cristofaro, senatore di Sinistra Italiana “Si fa fatica a rispondere a una cosa del genere perché di fronte alle affermazioni surreali si resta disorientati. È come se qualcuno ti indicasse la luna dicendoti che è il sole. È molto grave quello che è successo in alcune scuole ad Avellino, dove alcuni studenti di Blocco Studentesco, organizzazione che fa riferimento a Casapound, hanno esposto questi manifesti diffondendoli poi sui social. È certo però che a questi giovani bisogna parlare perché probabilmente istigati da cattivi maestri non hanno chiare almeno un paio di cose. Innanzitutto, bisognerebbe spiegargli che la Repubblica italiana nasce dalla Resistenza, dalla sconfitta del fascismo e trova le sue fondamenta nella Costituzione. Sebbene troppo blandamente applicata, la nostra carta costituzionale è in chiara e aperta contrapposizione con la dittatura fascista. Gli andrebbe poi insegnato che nessuna forza politica ha contrastato con più intransigenza della sinistra le mafie, spesso braccio armato dei grandi proprietari terrieri, pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane. La storia del militante di sinistra Peppino Impastato, raccontata tra l’altro nello splendido film I cento passi, è uno dei simboli più grandi della nostra battaglia irriducibile ai mafiosi. Auspico pertanto che i dirigenti scolastici degli istituti coinvolti si attivino immediatamente per fare chiarezza sui punti che ho elencato”.