Si è insediata oggi al Tribunale di Avellino Francesca Spena, prima donna al vertice degli uffici giudiziari irpini, nominata alla unanimità dal plenum del Csm.
Alla cerimonia di insediamento hanno preso parte – tra gli altri – il procuratore generale, Aldo Policastro, il presidente della Corte di Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, il Procuratore capo di Avellino, Domenico Airoma, e il presidente del Foro di Avellino, Fabio Benigni. Presenti anche la sindaca Laura Nargi e il Presidente della Provincia Rizieri Buonopane. La neo presidente ha voluto sottolineare di “non essere la prima dirigente del distretto, ma forse l’ultima in ordine di arrivo”.
“Siamo tante donne e lavoriamo con impegno, con costanza, come le donne hanno sempre fatto. Da dove partirò? Innanzitutto da un ufficio che mi ha riservato un’accoglienza meravigliosa. Di questo ringrazio tutti: il personale, i colleghi, l’avvocatura, le autorità presenti oggi. Questo significa che la squadra c’è, e sarà proprio il lavoro di squadra a consentirci di raggiungere gli obiettivi che mi sono proposta, che sono quelli di un processo giusto. E per garantire un processo giusto serve, appunto, una lavoro di squadra. Faremo cose buone, perché la squadra c’è. Faremo un campionato da Serie A. Il mio compito è garantire la migliore organizzazione possibile delle risorse di questo ufficio. Metterò in campo la migliore organizzazione possibile, e mi impegnerò per farlo. Se il tribunale funziona, allora anche il contrasto alla criminalità — che è la vocazione del tribunale e della procura — funzionerà. Il mio impegno sarà rivolto all’efficienza di questo ufficio: questo è il mio compito”.
Dal punto di vista della logistica, la Presidente Spena ha distinto due piani: “Da una parte c’è la logistica della struttura, e per affrontarla mi avvarrò della collaborazione di tutte le istituzioni qui presenti, che con la loro partecipazione oggi mi hanno testimoniato la volontà di esserci, di collaborare. Dall’altra c’è la logistica dell’organizzazione delle risorse umane: in questo ambito dovrò lavorare personalmente, ma con il supporto dei colleghi, dei presidenti di sezione, di tutti i giudici. Da domani sarò al lavoro. I giudici lavoreranno con me: me lo hanno testimoniato con la loro presenza oggi”.
A rivolgerle un in bocca al lupo per il lavoro che l’attenderà, anche il procuratore generale Policastro: “Le auguro di svolgere la sua funzione così co
me ha svolto quella di giudice, prima a Napoli e poi in cassazione. È una magistrata di alta professionalità, grande sensibilità e notevole capacità organizzativa e gestionale, sia per quanto riguarda il personale, sia per i temi più delicati della giurisdizione”. Policastro poi si è soffermato sulle criticità del settore: “Rendere giustizia è sempre più difficile. Tuttavia, dobbiamo provarci. Una volta che le leggi sono approvate e pubblicate, noi le applichiamo: cerchiamo di farlo nel modo migliore possibile, nel modo più adeguato alla tutela dei diritti delle persone. Certo, il quadro normativo è sempre più complesso, con difficoltà introdotte dal legislatore che, a volte, riteniamo ingiustificate. Noi comunque le applichiamo, e pur con difficoltà, cerchiamo di andare avanti”.
Poi il Procuratore ha ribadito il ruolo cruciale del coordinamento investigativo, in particolare su fenomeni come droga e reati ambientali:“Secondo me, il coordinamento investigativo non solo resta importante, ma è centrale. Consente di ottimizzare le risorse, individuare strategie, definire priorità. Solo attraverso un coordinamento a livello distrettuale — tra tutte le procure e gli uffici di polizia — si riesce a comprendere
quali siano i settori su cui concentrare le risorse disponibili, e con quali modalità più efficaci ed efficienti, soprattutto considerando le difficoltà normative che spesso si pongono all’attività investigativa. Inoltre, permette di rendere gli accertamenti dei fatti il più rapidi possibile”.
Infine, sul’Irpinia, Policastro ha espresso un giudizio positivo basato sulla fiducia nella sinergia tra le istituzioni:“Il territorio del distretto — che territorio è? — dal punto di vista investigativo, il collega Airoma, procuratore della Repubblica, svolge egregiamente il proprio lavoro: è sempre disponibile verso gli altri colleghi del distretto, sempre pronto al dialogo con la procura generale, in un’ottica di collaborazione, efficienza e sinergia. Ed è proprio questo ciò di cui c’è bisogno per rendere giustizia, nei limiti del possibile”.