“Nonostante le numerose procedure esistenti per garantire la stabilizzazione del precariato nella scuola, molti posti resteranno vacanti e saranno assegnati a supplenti, alla faccia della tanto richiamata continuità. Questo sarà il risultato delle politiche adottate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito Valditara che, invece di assegnare tutti i posti, li accantona per un secondo concorso PNRR ancora non bandito e previsto per il prossimo autunno: siamo alle cambiali post datate”.
Lo afferma la segretaria regionale della Uil Scuola Rua Campania Roberta Vannini, per la quale “si tratta una decisione inaccettabile già fortemente criticata dalla nostra segreteria nazionale, in sede di confronto, poche settimane fa allorché la Uil Scuola aveva proposto di utilizzare tutte le graduatorie al momento vigenti, compresa quella degli idonei del concorso ordinario 2020 che attualmente non conoscono il loro destino, e rendere anche quella del concorso attuale ad esaurimento”.
“Come da sempre accade, invece – aggiunge la dirigente sindacale -, anche un momento bello come quello di un’immissione in ruolo è diventato un incubo per i tanti precari campani che non riescono a districarsi tra i molti canali di reclutamento: ci si perde tra tipi di concorso, percentuali e riserve. Una vera giungla”.
“Vi sono, ad esempio – prosegue Vannini -, docenti con punteggi altissimi che non compaiono tra i vincitori senza riuscire a capirne il motivo. Infatti, le prime graduatorie del concorso PNRR pubblicate in Campania comprendono solo i vincitori mentre sarebbe necessario un elenco degli idonei nonché una chiara determinazione di chi accede per merito, chi in quanto triennalista e chi in quanto in possesso di una riserva. E non è un caso che non sono in pochi i partecipanti che hanno già fatto o faranno nelle prossime ore richiesta di accesso agli atti e già si prospettano centinaia di ricorsi. Risultato? Confusione, grande delusione e molto malcontento”.
Per Roberta Vannini, “la soluzione sarebbe quella di incrementare le graduatorie dei concorsi PNRR nella stessa misura e con gli aspiranti che sarebbero rientrati per solo merito, ma che attualmente restano esclusi per applicazione delle quote di riserva e, ancora, si dovrebbero utilizzare tutti i posti disponibili, invece di “congelarli” per futuri concorsi di là da venire”.
“In questo modo – conclude – si darebbe risposta a tutti, sia a coloro che hanno maturato anni e anni di servizio, sia agli idonei del concorso 2020, sia a coloro che con MERITO hanno superato l’ultimo concorso”.