Le ultime notizie che giungono in merito all’emergenza profughi ed agli ultimi arrivi in provincia di Avellino ripropongono con urgenza la necessità di garantire, nello spirito di solidarietà e nella salvaguardia delle comunità locali, una gestione efficiente dei flussi sia sotto il profilo sanitario che dal punto di vista delle condizioni logistiche di accoglienza.
E’ il parere del segretario provinciale della CGIL, che ha seguito, nel corso degli ultimi mesi le vicende che hanno riguardato la gestione dei profughi in Provincia di Avellino.
“E’ necessario – dice Vincenzo Petruzziello – mettersi alle spalle la negativa esperienza e fare tesoro della rinnovata collaborazione tra istituzioni secondo i principi che sono stati individuati negli ultimi incontri. Non tralasciando la preoccupazione per le notizie riguardanti patologie infettive da cui alcuni profughi giunti Irpinia ultimamente sarebbero interessati e chiedendo uno sforzo per aumentare l’efficienza dei protocolli sanitari e dell’assistenza, sottolineiamo con piacere la partecipazione di soggetti con evidenza pubblica dediti da anni ad azioni di volontariato, come la Caritas e la Croce Rossa, alle gare per acquisire il diritto alla gestione degli immigrati. Allo stesso tempo, però – aggiunge Petruzziello – riteniamo che occorre immediatamente trovare una soluzione alla nuova emergenza e soprattutto individuare le strutture per garantire sistemazione sia ai nuovi arrivati che ai flussi, che si prevedono importanti, nei prossimi mesi. Non si può immaginare – continua il segretario Provinciale della CGIL – che siano sempre le stesse strutture ubicate negli stessi comuni ad accogliere gli immigrati. Bisogna far tesoro degli errori commessi in passato affinché la gestione dei profughi esca da criteri di emergenza e si assesti su livelli di ordinarietà, con la collaborazione delle istituzioni deputate alla gestione. In tal senso auspichiamo che la ricercata collaborazione dei comuni con estensioni territoriali e disponibilità di strutture maggiori diventi reale, con un coinvolgimento diretto dei sindaci, soprattutto nei casi in cui la permanenza degli immigrati e tutte le necessità che ne derivano può essere gestita “in proprio” dagli enti. A tal fine auspichiamo che il Prefetto di Avellino continui ad interfacciarsi con gli amministratori locali invitandoli al più presto ad individuare strutture idonee ad ospitare gli immigrati come sollecitato anche dalla circolare dell’Anci che richiama i comuni più grandi a maggiori responsabilità e disponibilità. Allo steso tempo la CGIL chiede che sul profilo dell’assistenza sanitaria e soprattutto sui controlli all’ingresso, Asl e Prefettura svolgano un ruolo di massima attenzione, sia per evitare allarmi di natura sanitaria e sia per garantire le comunità locali.
La CGIL – continua Petruzziello – lancia un appello ai sindaci a non ignorare il problema in considerazione del fatto che nelle prossime settimane, qualora la cortina Balcanica, al momento presa d’assalto dai flussi migratori, dovesse consentire il passaggio di migliaia di immigrati, la presenza di questi in Irpinia potrebbe sensibilmente aumentare. In questo senso – dice Petruzziello – riproponiamo la nostra disponibilità al confronto istituzionale per trovare soluzioni idonee alla gestione di un cospicuo numero di immigrati, In tal senso apprezziamo lo sforzo fatto già da alcuni primi cittadini ma siamo convinti che in alcuni casi, come per il Comune capoluogo, è possibile fare di più. Non abbiamo registrato, infatti, un impegno concreto dell’amministrazione comunale di Avellino ad offrire un contributo importante in termini logistici alla nuova emergenza, al di là di effimere dichiarazioni di volontà. Chiediamo al Prefetto di richiamare al tavolo di confronto tutte le istituzioni e le associazioni immaginando di poter dare, come organizzazione sindacale, il nostro contributo alla discussione. In questa sede è necessario tra l’altro, che anche la Curia Vescovile abbia un atteggiamento di maggior protagonismo, dopo l’incontro tenuto dal Rappresentante di Governo con i vescovi e dopo i messaggi del Papa sulla vicenda degli immigrati ed il richiamo ai principi di accoglienza e solidarietà.