“Tanti diritti che oggi diamo per scontati sono stati conquistati a duro prezzo, sono stati il risultato di battaglie portate avanti con coraggio. Non dobbiamo dimenticarlo. Nasce cosi l’idea di un libro che raccontasse le storie di chi ha lottato per un ideale, per i valori di libertà e giustizia”. A sottolinearlo lo scrittore partenopeo Roberto Bratti nel confronto con gli studenti della secondaria di primo grado dell’IC Aurigemma di Monteforte, a partire dal suo libro “Un mondo migliore”, nell’ambito del progetto “Incontro con l’autore”, con il coordinamento dei docenti di lettere. A introdurre Bratti la dirigente scolastica Filomena Colella che ha posto l’accento sul valore di momenti come questo per avvicinare i giovani alla lettura. Una passione, quella per la scrittura, nata leggendo “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie. “Quel libro mi ha cambiato la vita – spiega l’autore- Ho scoperto, anche grazie a mia madre, la passione per la lettura e poi quella per la scrittura. Ho cominciato a scrivere racconti, a partecipare a concorsi, fino al mio primo romanzo che ha catturato l’interesse di un editore. Così sono riuscito a trasformare la mia passione in una professione”. Per ribadire come “Queste storie ci insegnano che a volte bisogna avere il coraggio di ribellarsi come Franca Viola. Fu la prima a dire no al matrimonio riparatore, che imponeva a chi era stata vittima di una violenza, di sposare il proprio carnefice. Una legge che sarà abolita solo nel 1981”. Spiega di aver amato tutte le storie raccontate nel libro “da quella di Giorgio Perlasca che mise a repentaglio la propria vita per salvare altre vite a Rosa Parks che scelse di restare seduta sull’autobus a Montgomery perché i neri potessero camminare a testa alta”. Racconta come ogni storia sia stata preceduta da un lavoro di ricerca e approfondimento “Ad ispirarmi sono stati film come Milk, dedicato ad uno dei primi leader della lotta per i diritti degli omosessuali, I Cento Passi che ricostruisce la storia di Peppino Impastato o la serie su Perlasca”. Quindi l’idea di aggiungere nuove storie a quelle raccontate nella prima edizione, dall’atleta Bebe Vio che ha trasformato la sua diversità in occasione di riscatto a Nelson Mandela che trascorse 27 anni in carcere per portare avanti la sua battaglia contro l’apartheid in Sud Africa”. Racconta come “La voglia di scrivere nasce dal desiderio di imitare i miei scrittori preferiti, di suscitare almeno una piccola parte delle emozioni che loro hanno saputo suscitare in me. Come è accaduto con un romanzo come ‘Ti prendo e ti porto via’ di Ammaniti. Ogni libro che leggiamo lascia in noi una traccia profonda. Se volete scrivere, dovete leggere tanto”. E confessa “Quando scrivo mi piace l’idea di tenere il lettore incollato alla pagina, di trasformare la lettura in un’avventura coinvolgente”. Spiega come “Spesso, nella scrittura di una racconto, scelgo di partire da una storia vera e di romanzarla come quella dell’uomo divenuto celebre per una battuta nata durante una diretta Facebook che mi ha ispirato ‘Youtuber per caso”. Tante le domande rivolte dagli studenti all’autore, dalle storie dei protagonisti al processo di scrittura fino al mondo del calcio, di cui Bratti è appassionato. Storie come quelle di campioni dello sport come Ibrahimovic che “attraverso la sua determinazione e lo spirito di sacrificio è riuscito a risollevarsi da una condizione di povertà, ad emanciparsi dal ghetto di Malmo, in cui era nato”. Campioni raccontati in numerosi volumi come “I bomber del calcio di ieri e di oggi”, da Pippo Inzaghi a Ronaldo, “calciatori come Ronaldo dimostrano che non basta il talento ma servono sacrificio e lavoro per raggiungere risultati importanti”. E quando gli chiedono chi siano stati i calciatori più grandi di sempre, non ha dubbi: “Maradona e Messi sono stati I più grandi ma oggi un grande talento è Yamal. Il calcio è cambiato tanto, oggi è più veloce e fisico ma chi ha il fiuto del goal ce l’ha e basta, al di là delle trasformazioni del calcio”. Gli applausi finali sono per la promozione dell’Avellino “Sono sempre contento – spiega Bratti – quando le squadre del Sud vincono. Speriamo di rivederci in A con il derby tra Napoli e Avellino”. Ad impreziosire l’incontro i cartelloni e le scenografie curate dagli studenti con il coordinamento della docente Katia Lazzeri