Un flashmob davanti alla villa comunale promosso da Libera Avellino, insieme alla sua rete di associazioni. E’ l’appuntamento in programma il 28 maggio, alle 18, contro la corruzione, nell’ambito della campagna nazionale “Fame di verità e Giustizia”. “In un Paese – dichiara Mariano Di Palma, coreferente regionale di Libera in Campania – dove lo spazio civico si restringe e la partecipazione viene scoraggiata, mafie e corruzione sono diventate un fatto “normale”, tollerato. In questi trent’anni Libera ha dimostrato che c’è un’alternativa possibile. Costruendo, di tassello in tassello, un mosaico di impegno e liberazione dalle diverse forme di criminalità, che parte dall’impegno di ciascuno e richiama le istituzioni alle proprie responsabilità. Ci sono situazioni e momenti storici in cui stare immobili è una colpa, mentre muoversi è un obbligo morale e una responsabilità civile. Fame di verità e giustizia è il nostro grido per risvegliare l’impegno di quanti credono in un orizzonte libero da mafie e corruzione. È tempo di rimettere al centro della vita pubblica l’urgenza del contrasto a mafiosi e corrotti. È tempo di scelte chiare e coraggiose: noi vogliamo fare la nostra parte.”
Ricorda come “La storia del contrasto alle mafie è anche una storia di leggi pensate per colpire in modo sempre più efficace non soltanto i crimini violenti, ma anche i “reati spia” che aiutano la magistratura a individuare la presenza di reti mafiose: dalla corruzione al voto di scambio. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, Libera ha censito 53 inchieste su corruzione e concussione, oltre quattro inchieste al mese, e ad indagare su questo fronte sempre caldo si sono attivate 29 procure in 15 regioni italiane. Complessivamente sono state 642 persone indagate per reati che vanno dall’estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, al voto di scambio politico-mafioso, all’abuso di ufficio (successivamente cancellato) e traffico di influenze. Su base regionale, la Campania è la seconda in classifica con 10 inchieste e 82 persone indagate. Dati che dimostrano come la corruzione è la vera patologia nazionale, e se rinunciamo a combattere quella, le mafie saranno ospiti d’onore dentro qualsiasi palazzo del potere”