Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino, in collaborazione con la Diocesi di Avellino, la Casa Albergo – RSA “Roseto” e l’Asl di Avellino, ha promosso l’iniziativa “Impariamo a difenderci – I Carabinieri incontrano gli anziani”.
L’evento si è svolto presso l’Auditorium “Padre Innocenzo Massaro” della Casa di Riposo “Roseto” e ha rappresentato un’importante occasione di confronto e sensibilizzazione rivolta agli anziani, da sempre categoria vulnerabile e spesso bersaglio di truffe e raggiri.
A sottolineare l’urgenza di interventi mirati di prevenzione è stato il Prefetto di Avellino, Rossana Riflesso.
“Le truffe agli anziani rappresentano sicuramente una delle piaghe più gravi, anche se non riguarda tutto il territorio nazionale in questo primo ciclo. Tuttavia, noi ce ne occupiamo molto spesso anche in sede di comitato. È evidente che, al di là della repressione — che ovviamente le Forze dell’Ordine e i Carabinieri mettono in atto in modo impeccabile — vi sia bisogno di un’attività capillare di informazione e prevenzione. Ben vengano, quindi, giornate come queste, rivolte in particolare agli anziani: sono di fondamentale importanza. Conoscere a quali rischi si può andare incontro e quali siano le truffe più ricorrenti è estremamente utile”.
Sulla stessa linea le parole del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Avellino, Domenico Albanese:
“L’Arma è qui per parlare con gli anziani. Questo dialogo è un dialogo privilegiato perché i nostri anziani sono scrigni di saggezza, custodi di valori, un patrimonio allo stesso tempo prezioso e fragilissimo, poiché esposto alle insidie di una criminalità sempre più insensibile, tecnologicamente avanzata, odiosa, mi verrebbe da dire.
È il motivo per cui devono essere protetti e difesi. Quella di oggi è solo l’ultima, in ordine di tempo, di una serie di iniziative che, in linea con le direttive del signor Prefetto, i nostri comandanti di stazione hanno avviato nell’arco dell’anno in tutti i comuni della provincia Irpina.
“Abbiamo fatto un esperimento: i nostri comandanti e collaboratori hanno aperto le porte delle caserme e sono andati incontro agli anziani nei luoghi della loro quotidianità. Da questo esperimento siamo tornati arricchiti, perché la comunicazione parte sempre dall’ascolto. Gli anziani ci hanno raccontato storie di vita, successi, fragilità, ma anche gesti di coraggio, da cui tutta la comunità può trarre ispirazione”.