Fernando Guarino, 75 anni, presunto narcos di Solofra, dovrà affrontare un nuovo processo a distanza di 23 anni dai fatti. La Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, come disposto dai magistrati della Corte di Appello di Bari dopo aver annullato due gradi di giudizio e la condanna inflitta al 75enne, gli aveva notificato a gennaio scorso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per l’ipotesi di traffico internazionale di cocaina. Il processo inizierà il prossimo due ottobre. La difesa, rappresentata dall’avvocato Dario Cierzo, aveva anche eccepito una incompetenza territoriale che è stata rigettata.
Questa mattina si è discusso davanti al Gup del Tribunale di Bari, Giovanni Rinaldi la richiesta del pm antimafia Ettore Cardinali, che aveva firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti del settantacinquenne per due ipotesi di traffico di sostanze stupefacenti di ingente quantità ne ha anche chiesto il rinvio a giudizio. Il primo episodio relativo al trasferimento dal Brasile, nel febbraio 2002, di un chilo di cocaina. Il secondo episodio, quello più grave, riguarda il presunto coinvolgimento dell’imprenditore di Solofra nel trasferimento dal Brasile di 380 chili di cocaina. Tutto avvenuto nell’agosto 2002.
L’imprenditore, condannato nel 2001 alla pena di 13 anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, da allora si erano perse le tracce. Colpito da un ordine di esecuzione emesso dalla Procura della Repubblica di Bari, gli investigatori del Comando Provinciale di Avellino erano riusciti a scovarlo e seguirne le tracce, grazie ad attività tecniche ed alla cooperazione con la Polizia Federale assicurata dallo S.C.I.P. (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) e lo avevano bloccato nelle strade di San Paolo. La difesa del 75enne, assunta dopo l’estradizione dal penalista irpino Dario Cierzo, è riuscito a dimostrare che in realtà l’imprenditore non sapesse nulla del processo. In effetti Guarino dal 1995 non risiedeva più a Solofra, bensì in Brasile.