MONTELLA – Il prossimo 27 aprile si terrà l’Assemblea dei Soci dell’Alto
Calore Servizi Spa, dove dovrà essere prospettato il futuro della società
irpina. Molto critica nei confronti dell’ente è il Comune di Montella, che
con il sindaco Ferruccio Capone ha più volte messo in chiaro la fuoriuscita
dall’Alto Calore nella gestione della risorsa idrica. L’ente non è in buona
salute, come evidenzia il sindaco Capone, che opta per una fusione con
società e manager di caratura più alta. «Se il 27 insistono
sull’approvazione del bilancio – ha affermato – io voterò contro, perché
non si può tenere in vita un cadavere che non guarda agli interessi dei
lavoratori e dei cittadini. Questo mio è un atto di responsabilità e
l’alternativa rimane quella di deliberare una aggregazione con altre
società sane, per il futuro. Non ci sono i presupposti per portare avanti
questa società che ha 634 milioni di Euro di debiti, per non parlare di
quelli che potrebbero arrivare in futuro. Non ha crediti, non fa assistenza
e non ha più fornitori». Anche dopo le ultime notizie di cronaca, sul
pignoramento di 60 veicoli societari, per il mancato pagamento ad alcune
società creditrici. «Non capisco – continua Capone – i revisori perché
continuano a non pronunciarsi sull’azienda e lasciano fare, ricorrendo nel
penale. Si deve prendere con un grande atto di responsabilità questa
decisione di passare tutto alla Regione Campania e da questo potremmo
perdere la nostra quota societaria, ma ci sta. Basta che i comuni non ci
rimettano ulteriormente, anche perché paghiamo le tariffe più alte della
Campania e non abbiamo più titolo a pretendere di amministrare questo
ente». L’atto di responsabilità, secondo Capone è la scelta di abbandonare
l’ente, che il sindaco di Montella auspica da tempo, causa anche
l’ammutinamento dei suoi compaesani nei mesi estivi dell’anno scorso.
Infatti, il comune di Montella è stato uno dei comuni altirpini sotto la
gestione dell’Alto Calore a sentire di più la sete, causa l’enorme perdite
delle reti idriche nel paese. «Gli utenti – conclude Ferruccio Capone – non
hanno avuto in questi anni quello che chiedevano e i cittadini stessi
pagano per servizi che non hanno mai ricevuto».
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