Questo il commento di Angelo D’Angelo: “E’ inutile nascondere la sofferenza di questo anno. Abbiamo toccato il fondo e solo gli uomini potevano rialzarsi. Abbiamo cercato di mettere la maglia addosso a questa squadra, complimenti ai ragazzi, al mister, ai direttori, a tutto lo staff. Per questi motivi è tutto più bello adesso. Questa squadra è mia, qualche volta sembravo il secondo allenatore sbagliando. Mi prendo gli schiaffi ma ora mi prendo anche i meriti, io e Gigi ci giocavamo la famiglia e ci siamo fatti in quattro per salvare l’Avellino. Nell’ultimo mese e mezzo siamo stati bravi. E’ stata dura, ma ora gioiamo. Vorrei dedicare a tutta l’Irpinia questa salvezza perchè ci hanno seguiti in tantissimi e quando le cose vanno bene ci portano in paradiso”. D’Angelo prosegue nella sua analisi: “Il primo derby ci ha fatto male. Non è un alibi ma un dato oggettivo. Qualche giovane ha avvertito la pressione. Abbiamo sbagliato e toppato, poi tantissimi infortuni, insomma non è stato affatto facile ma sono venuti fuori gli uomini”. Sul rinnovo: “Non ci penso neanche perchè ho un altro anno di contratto. La mia famiglia è felice qua. A gennaio potevo andare via e ho rifiutato tantissimi soldi. Un capitano non abbandona la nave. Se è stato il campionato più difficile? Sì, perchè nell’ultimo mese e mezzo non riuscivo a camminare e ho avuto un po’ di paura. Mi sento un irpino, sarei morto in campo ma la salvezza la portavo ad Avellino come porterò la Serie A qui, da giocatore, direttore o allenatore non lo so”.
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