A tinte fosche il quadro che emerge dalla relazione della Corte dei Conti della Campania. In effetti i problemi di tutti i giorni ne sarebbero la prova tangibile, a partire dai tetti di spesa non garantiti tutti i giorni del mese, per cui il cittadino è costretto a ricorrere al privato perché la struttura pubblica non consente la copertura finanziaria. E’ solo una delle conseguenze di un sistema “malato”, quello campano. Come viene confermato durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti della regione.
Ecco uno dei passaggi del procuratore regionale facente funzioni, Gianluca Braghò: “La procura della Corte dei Conti della Campania ha scongiurato un danno da pagamento di prestazioni sanitarie mai rese né rendicontate pari ad oltre 40 milioni di euro (pari alle fatture emesse dalle cliniche per prestazioni di cura non rese)”.
Il procuratore spiega che “si sta procedendo per il recupero di un danno, attuale e concreto, che residua all’esito dell’effetto conformativo, pari ad oltre 3 milioni di euro“.
“Una indagine in via di completamento è relativa ad una vicenda riguardante gravi e continuate irregolarità nella resa e soprattutto nella fatturazione di prestazioni sanitarie da parte di centri antidiabete. Anche a seguito dell’attenzione suscitata su tali aspetti dall’attività istruttoria svolta da questa Procura – scrive il magistrato contabile – l’Asl ha riesaminato i dati prestazionali per tutti i centri antidiabete accreditati, pervenendo ad applicare tagli di corrispettivi col risultato di individuare per un solo centro oltre 2,6 milioni di euro di prestazioni fatturate e non ammissibili a corrispettivo“.
Le opposizioni incalzano
“La denuncia della Procura regionale della Corte dei Conti della Campania sulle distorsioni esistenti nel sistema sanitario purtroppo non ci sorprende. Come MoVimento 5 Stelle regionale da anni denunciamo i tagli, le irregolarità, gli sprechi di denaro pubblico e la mancanza di controlli sulla sanità privata. Storture che abbiamo evidenziato in diversi atti depositati in Consiglio regionale e che oggi ritroviamo nelle accuse dei magistrati”.
A dirlo è Vincenzo Ciampi consigliere regionale del Movimento 5 stelle e membro della commissione sanità. “Togliere risorse alla sanità pubblica ha determinato gravi conseguenze. Costringere i cittadini a ricorrere ai centri convenzionati privati, pur non avendo sempre le possibilità economiche, è inaccettabile. Se il servizio sanitario regionale in Campania è allo stremo, l’unico responsabile è il governatore, che ha adottato una politica di sistematico smantellamento della sanità pubblica in favore di quella privata” – conclude Ciampi.
“Obbiettivi di spesa non raggiunti, fondi quindi perduti, pessima qualità dei servizi sia in termini di prestazioni ospedaliere che di assistenza sul territorio: la Corte dei Conti ha confermato come la Regione Campania sia capace di eccellere solo in sprechi e inefficienze”. Lo afferma Sergio Rastrelli, senatore campano di Fratelli d’Italia, coordinatore cittadino del partito di Giorgia Meloni, commentando la denuncia della Corte dei Conti sulla Sanità campana. “Ecco chi ha messo realmente la sanità in ginocchio – incalza Rastrelli rinviando al governo della regione -: i veri attacchi alla sanità pubblica in Campania arrivano da chi l’ha malamente gestita anziché governarla”.