Un appuntamento nel segno della tradizione. E’ quello con “Natale in Casa Cupiello” della Compagnia Atlas, nell’ambito della rassegna di Teatro al Polo, in programma questa sera, alle 20, al Polo Giovani. E’ lo stesso vescovo Arturo Aiello a soffermarsi sul significato di cui si carica ‘“Natale in Casa Cupiello” “Una Commedia che ha la tonalità di una tragedia come sempre accade nelle opere del commediografo napoletano. È il “gruppo di famiglia in un interno” che si prepara al Natale con i problemi di povertà, con la difficoltà di un figlio, “Ninnillo”, che ha difficoltà a crescere, con la matriarca che cerca inutilmente di tenere le fila della casa e delle persone, con innamoramenti e tradimenti, col capitone che sfugge di mano e crea scompiglio in cucina. In tutto questo pullulare di vita c’è il capofamiglia “di cartone” che, come un monaco, è preso dal Mistero del Natale nell’allestimento del Presepe. A lui sembra non giungere il brusio della casa, i problemi allarmanti, i rumori e gli umori delle persone, le amarezze della vita. Sembra un alienato che, a fronte di tante emergenze, resta chiuso nel suo mondo fatto di carta crespa, di montagne di sughero, di statuette da collocare. Nei rari e tesi rapporti con il figlio, protetto da sua moglie, come un ritornello chiede, pieno di stupore “Te piace ‘o presepio?”. Alla fine, sulla soglia della morte, si rivela come l’unico sapiente che ha visto accadere le cose e, tra sospiri più eloquenti di un poema, ha lasciato che accadessero in una sovrapposizione tra le vicende drammatiche della sua famiglia e Quella rappresentata con le statuine del presepe. Alla fine, a luci spente, anche a te viene posta la stessa domanda: il presepe è la tua vita sullo sfondo di quella del mondo. Ad uno sguardo superficiale sembra tutto caotico e senza senso, ma deve piacerti perché, tra le quinte, da qualche parte nascosta, deve esserci la Natività. È la presenza di Gesù, Giuseppe e Maria che rende quel caos un’opera d’arte, una vita salvata”