“I suoi quadri mi meravigliano ogni volta perchè ogni volta mi consegnano una prospettiva visionaria delle strade, dei cieli e dei volti calati in una sospensione che ha sempre qualcosa di precario, come di una finta calma che potrebbe esplodere con poco. Sarà forse la ricorrenza di una suggestione onirica sempre presente nei lavori di Eliana, che affonda i suoi paesaggi deserti e le sue figure immobili in una luce soffusa, quella che vediamo in certi sogni che ci agitano il sonno, perchè sappiamo che qualcosa di grande possa succedere da un momento all’altro ma al tempo stesso ne siamo affascinati, quasi che attraversandoli potessimo scoprire qualcosa che ci riguarda”. Così lo scrittore Diego De Silva racconta lo sguardo di Eliana Petrizzi, artista raffinata e profonda, che torna ad esporre in Irpinia, nella cornice del Carcere Borbonico, dopo oltre venti anni. Ieri l’inaugurazione di “Anabasi”, curata da Montoro Contemporanea, che potrà essere visitata fino al 26 aprile “Si tratta di un vero ritorno a casa – spiega Petrizzi – se è vero che dal 2018 non proponevo mie personali sul territorio regionali e da oltre venti non esponevo in Irpinia. Di qui l’idea di questa mostra che riunisce opere realizzate tra il 2009 e il 2025. Sono circa sessanta olii su carta, tavole e tela. Il titolo, ‘Anabasi’, deriva dal greco antico, indica il viaggio verso l’interno di un territorio, un processo di ascesi dal punto di vista spirituale che rispecchia la mia idea di arte. Il percorso artistico diventa strumento di scavo dentro sè stessi per elevarsi e raggiungere nuove forme di consapevolezza. Si spiegano così l’evanescenza dei paesaggi e la metafisicità delle figure e degli spazi. Parto sempre da una figurazione che, a poco, a poco, si scioglie e sembra perdere i suoi contorni fin quasi ad arrivare ad esiti astrattivi. Ma la mia pittura resta fondamentalmente classica. Sono orgogliosa di esporre in uno spazio come il Museo Irpino che è un contenitore culturale molto vivo”.
Non è un caso che Angelo Crespi definisca Eliana Petrizzi una delle grandi interpreti della metafisica contemporanea “Eliana Petrizzi predilige la raffigurazione del paesaggio che viene colto nella sua valenza simbolica, quasi fosse visto per la prima volta nella luce meridiana o di una primigenia alba, una sorta di fondale silenzioso prima che la scena si riempia per l’inganno silenzioso della vita”. Centrale nelle sue opere la luce “al pari di un filtro fotografico proprio la luce permette le variabili cromatiche tipiche dello stile della Petrizzi, i verdi che degradano al nero, i viola, i rosati ed aranciati”. L’impressione è quella di trovarsi davvero in una dimensione altra, in cui si perdono i confini tra reale e immaginario, in cui i luoghi caratterizzati da giochi di luce e ombre ed effetti cromatici differenti sembrano indicare stati dell’anima, ora lande desolate, ora spiagge infuocate, come rivelano gli stessi titoli “primo fuoco”, “Euthymia”, “Alfa-Omega”, “Uccidere la morte”, “Bisogna che il nascondersi si veda”, capaci di evocare senza rivelare, lasciando allo spettatore il compito di interpretarli, seguendo il proprio flusso, proprio come accade con le immagini dipinte. Nè manca un omaggio al Sud e ai suoi colori, attraverso spazi in cui cielo e mare si confondono. Di forte suggestioni i volti che richiamano spesso figure fantasmatiche, ombre, si sfumano fin quasi a dissolversi come a comunicare un senso di attesa per quello che dovrà accadere.
Soddisfatto Gerardo Fiore di Montoro Contemporanea “Festeggiamo dieci anni di Montoro Contemporanea con una mostra di altissimo livello come quella di Eliana Petrizzi. Prosegue, dunque, la collaborazione con il Museo Irpino, dove porteremo la mostra firmata Caleidoscopio Italia e il confronto con gli artisti della Finlandia. L’obiettivo è quello di aprirsi a una dimensione internazionale attraverso un dialogo tra Montoro, l’Irpinia e altre realtà, da Copenhagen a Friburgo fino alla Cina”
“Anabasi” si affianca alle numerose mostre personali realizzate da Petrizzi, presentate tra gli altri da Vittorio Sgarbi, Paolo Rizzi, Franco Marcoaldi, Diego De Silva, Angelo Crespi. Nel 2011, selezionata da Vittorio Sgarbi, espone nel Padiglione Campania della 54°Biennale di Venezia. Durante la mostra verrà presentato l’ultimo libro catalogo della pittrice. L’ingresso alla mostra è gratuito e sarà visitabile dal martedì al sabato, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00, fino a sabato 26 aprile.