Di Rodolfo Picariello.
La maggioranza resta ancora non monolitica. In Consiglio si è registrata una posizione di intransigenza tra qualche consigliere e il gruppo socialista. La seduta consiliare di oggi la si può dividere in capitoli. Il primo riguarda la nuova composizione della giunta e a seguire anche del Consiglio comunale. Con la comunicazione della nuova giunta si è aperta la seduta con l’intervento del sindaco Enrico Franza, il quale annuncia la nomina di Marco Riccio come nuovo assessore e saluta il Psi che rientra in maggioranza augurandosi che sia “un ulteriore passo per affrontare prossimi obiettivi”. Immediato l’intervento della consigliera comunale Valentina Pietrolà che non se la sente di condividere lo stesso entusiasmo del sindaco.
E ricorda che ad aprile il Psi, partito del sindaco, aveva sbattuto la porta uscendo dalla maggioranza.
Pietrolà ricorda che il gruppo chiedeva un cambio di metodo. E chiede ai consiglieri comunali socialisti cosa pensano sia cambiato nel metodo. E aggiunge chiedendo perché si deve subire l’imposizione di un partito che “ha contribuito poco nella gestione del governo cittadino”.
Poi parla di incarichi. Insomma un duro intervento che lascia intravedere quanto sia ancora non risanata la ferita. A seguire interviene il neo assessore Riccio. Intanto la consigliera Pietrolà esce dal Consiglio per impegni personali, cosa che era avvenuta anche in precedenza quando si è svolta la riunione di maggioranza alla quale non aveva partecipato.
Riccio ringrazia il sindaco ed il partito per la nomina dicendo di provare a mettersi a disposizione nell’interesse della città. Ovviamente dice di essere sorpreso dell’intervento di Pietrolà. Continua salutando il neo consigliere Andrea Cardinale e il dimissionario La Vita. Per quanto riguarda le deleghe ricevute dice che proseguirà il lavoro fatto da Maria Elena De Gruttola. Subito dopo prende la parola il capogruppo dei Moderati, Marco La Carità, il quale ritiene che le parole di Pietrolà siano state sane e sono contenti avendo la Pietrolà spiattellato la verità.
La Carità puntualizza le altre crepe che esistono nella maggioranza. E chiede ancora “quali sono le reali intenzioni dei socialisti”. Aggiunge chiedendo quali siano le motivazioni politiche che intende portare avanti il consigliere Andrea Cardinale.
Ricorda ancora che ha partecipato alla riunione di maggioranza. La domanda parte dal fatto che Cardinale ha sostituito un consigliere come La Vita che era all’opposizione. E quindi dice che serve rispetto per tutti i gruppi e dire ai cittadini cosa si intende fare.
Il neo consigliere Cardinale replica subito dicendo che ha risposto ad una chiamata non avendo capito che si trattasse di una riunione di maggioranza. E ribadisce la posizione che aveva annunciato nella seduta precedente, dichiarandosi indipendente, aggiunge dicendo che intende sentirsi libero.
A quel punto interviene il capogruppo di Patto Civico, Marcello Luparella. Ironicamente consegna solidarietà ai socialisti che hanno gestito la crisi. Cita anche lui Pietrolà. Continua auspicando che questi ultimi possano continuare le proprie battaglie sulle quali si dice pronto a condividerle. Il dibattito continua prima con Giambattista Capozzi ricorda che serve unità e maggiori numeri per gestire opere che sono in itinere.
A spiegare il rientro in maggioranza dei socialisti è il capogruppo Psi, Roberto Cardinale. Parla di una ricomposizione complessa che ha comportato ripensamenti. E aggiunge: “Ci sentiamo tra i padri fondatori della maggioranza. Molto è cambiato e noi vorremmo dare risposte concrete”.
Interventi conclusi da Laura Cervinaro capogruppo Pd. E su questo partito replica a sollecitazioni che provengono dalla minoranza dicendo che: “C’è più Pd all’opposizione che in maggioranza”. Conclusioni affidate al sindaco Franza. Il primo cittadino spiega che per recuperare i problemi serve sorvolare su incomprensioni, far prevalere la causa comune e recuperare una forza politica che è parte integrante dell’alleanza. Ha una risposta piccata anche per la consigliera Pietrolà e chiede che si discuta di storie collettive e non personali.
Ma chiarisce che questo non significa disconoscere l’impegno di qualcuno. Il sindaco aggiunge ancora che si deve sorvolare sulle meschinità umane. Serve sorvolare e ricompattarsi senza interessi personali da salvaguardare. Questa la chiusura di Franza.
Il secondo capitolo riguarda le due questioni importanti che aveva sollevato la minoranza e cioè l’emergenza idrica e il trasferimento presunto della sede Inps. Sull’acqua interviene il capogruppo La Carità. Ritiene intanto che non vi sia contezza del problema. Chiede quale sia il ruolo di Ariano in Alto Calore Servizi. E poi ricorda una sua interrogazione, del 2021, su inquinamento di contrada Foresta. E parla ancora dei lavori che sono in corso oggi ma anche se Arpac sia intervenuta. E l’acqua non è potabile. Sono le questioni rappresentate dai cittadini e lo stesso La Carità le rende note.
E quali siano le priorità. Su questo il consigliere Daniele Tiso aggiunge carichi. Parla di continue e incresciose situazioni. Parlando di presunti sperperi su arredo urbano, viabilità e carenza idrica. Il presidente del Consiglio comunale Luca Orsogna spiega che allo stato non c’è nessuna proposta dalla minoranza che ha chiesto la discussione sulla crisi idrica.
A seguire intervengono ancora il consigliere Psi Roberto Cardinale e il pentastellato Capozzi. L’emergenza non è stata ben gestita da istituzioni sovracomunali. Il sindaco nelle conclusioni dice che questo tema è da affrontare con tutte le energie coinvolte. Poco può fare un sindaco e il Comune, molto altri enti sovracomunali.
Parla di corresponsabilità tra forze di destra e sinistra. Replica duro a Tiso ricordando che si è riusciti a procurarsi un finanziamento e quindi ci sarebbero le condizioni per fare qualche lavoro. Aggiunge di aver coinvolto Emiliano, della Regione Puglia e al governatore De Luca che se non c’è una risposta a breve, “noi scenderemo in piazza. E unitevi a noi”. Annuncia che il 15 dicembre, sembrerebbe prevista una cabina di regia, «proposta da noi e forse siamo in dirittura di arrivo.
Penso sia poco ma fare in modo di corroborare questo sforzo». Sull’emergenza idrica si augura che la Regione determini le somme necessarie, altrimenti si scende in piazza. A seguire c’è il confronto sulla vicenda Inps. La questione viene illustrata dal capogruppo Luparella.
E vengono presentati due documenti che chiedono di mantenere la sede ad Ariano. Le differenze tra i due documenti è su lavori non realizzati come chiesto da Inps per l’opposizione, mentre la maggioranza dice di aver fatto quanto chiesto.
Si cerca la mediazione, ma non c’è e si votano i due documenti.
Prima quello della opposizione. Sette contrari, 5 a favore e un astenuto. Alla minoranza si aggiunge il voto di Andrea Cardinale che vota entrambi i documenti. Quello della maggioranza ottiene nove voti, 4 contro e quindi passa. A questo punto il presidente Orsogna propone una sospensione prima di passare agli altri argomenti, in massima parte debiti fuori bilancio. Ma questo è il terzo capitolo.