Appalti alla Provincia di Avellino, domani, presso il comando della guardia di finanza di Avellino si procederà ad effettuare la copia forense del contenuto dei cellulari e dei pc sequestrati dagli agenti durante il blitz effettuato a Palazzo Caracciolo il 23 settembre quando è stato notificato il decreto di perquisizione e sequestro firmato dal pubblico ministero Fabio Massimo Del Mauro.
Ad essere perquisiti un funzionario istruttore direttivo della provincia,una collaboratrice di fatto e concorrente materiale e morale del funzionario pubblico,un dipendente della provincia preposto al servizio gestione ed edilizia scolastica, un imprenditore edile di Avellino e e il titolare di una ditta di Ospedaletto d’Alpinolo.
Secondo gli atti dell’inchiesta, presso l’abitazione della collaboratrice del funzionario, sono stati sequestrati circa 60.000 euro in contanti, conservati sottovuoto in una madia, e poco più di 30.000 euro in una cassetta di sicurezza di un istituto di credito locale. Gli investigatori riferiscono che parte di questo denaro sarebbe stata prelevata per l’acquisto di un’auto di lusso, nello specifico una Porsche.Nel mirino dei cinque indagati accusati di corruzione (tre funzionari della provincia e due imprenditori irpini) era finito anche l’appalto per la riqualificazione del Convitto Pietro Colletta di Avellino.
I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria ritengono che a casa della tesoriera del funzionario, si sia tenuto un incontro tra professionisti ed imprenditori programmato durante il periodo di ferie per discutere dell’appalto relativo al Convitto Pietro Colletta di Avellino.Per gli inquirenti sarebbe verosimile che gli incontri fossero,finalizzati a discutere e concludere accordi illeciti. E’ una ipotesi, che per ora però è ancora al vaglio degli inquirenti e non e’ stata contestata come imputazione. Quello che e’ documentato dai militari delle Fiamme Gialle e’ l’ incontro avvenuto a cui hanno partecipato i due dirigenti di Palazzo Caracciolo indagati a vario titolo per corruzione nell’esercizio delle funzioni e per falso e “impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita”. Le indagini ovviamente sono ancora in corso, decisivi saranno gli accertamenti tecnici su dispositivi e altro materiale informatico acquisiti dalle Fiamme Gialle.