L’assemblea dei soci di Acs è stata convocata per lunedì 10 novembre, su richiesta di alcuni sindaci per conoscere le linee di indirizzo del neo amministratore unico: “E’ certamente positivo – fanno sapere dal gruppo politico Campania Popolare – che vengano affrontati in modo programmatico i numerosi problemi che affliggono la gestione di Acs: dagli interventi a medio e lungo termine necessari per risolvere la grave crisi idrica e le perdite della rete, fino al blocco degli aumenti della tariffa”.
“Sicuramente verrà affrontato il punto 11 all’ordine del giorno della prossima riunione del Comitato Esecutivo dell’Eic (Ente Idrico Campano, ndr.) del 12 novembre ( “11. Proposta di atto transattivo per il pagamento delle spese di funzionamento di Alto Calore Servizi Spa per il periodo 2023÷2025. Ente Idrico Campano prot. in partenza n.0027120 del 03-11-2025″) per l’incidenza sulla tariffa e sugli impegni relativi al concordato preventivo”.
“Riteniamo che i sindaci debbano finalmente assumersi la responsabilità di una chiara scelta politica: chiedere all’Eic, attraverso il Distretto Irpino, l’affidamento trentennale della gestione e, contestualmente, approvare il Piano Economico Finanziario trentennale (già dettagliatamente previsto dal Piano d’Ambito Irpino approvato nel
2023) che contenga i costi, i ricavi e i finanziamenti necessari per una gestione efficiente del servizio, per programmare e per realizzare la sostituzione dell’intera rete idrica obsoleta”.
“E’ questo l’unico percorso per rendere efficiente la gestione di Acs, per conservare la sua gestione totalmente pubblica e per respingere le mire delle multinazionali che da anni attendono il suo fallimento. Sono le stesse due cordate di multinazionali, quotate in borsa: Acea/Suez/Caltagirone ed Italgas/Blackrock/Caltagirone interessate ad entrare nella gestione della Gric (la Grande adduzione dell’acqua in Campania), in cui è stata inserita anche “l’Acquedotto della Normalizzazione” ovvero gli impianti e le condotte che dalle sorgenti di Cassano/Montella/Montemarano trasportano l’acqua fino al Beneventano. Impianti e condotte sottratte alla gestione Alto Calore per essere inserite nella Gric ed affidate ad una multinazionale da cui saremo costretti a comprare l’acqua”.
“Continueremo a batterci insieme ai comitati per la gestione totalmente pubblica della Gric, per l’affidamento trentennale della gestione ad Acs, per il rifacimento delle reti idriche, per la salvaguardia e la ricarica dei gruppi sorgentizi”.



