Si sono vissute ore di grandissima tensione nella Casa circondariale di Ariano irpino per le folli intemperanze di alcuni detenuti che si sono resi protagonisti di gravi eventi critici. A riferirlo Tiziana Guacci del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “un detenuto appena giunto da Avellino non si è fatto immatricolare ed aveva lamette in bocca: il tutto perché gli avevano detto che sarebbe stato trasferito fuori regione. Inoltre, alla sezione 2 art.32, un detenuto straniero ha lanciato olio bollente verso gli altri detenuti per fortuna senza conseguenze. Solidarietà massima a tutto il personale coinvolto nella circostanza da parte del Sappe”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe denuncia che “la situazione nel carcere di Ariano Irpino e nelle altre carceri campane è allarmante. Il personale è sempre meno, anche a seguito di questi eventi ormai all’ordine del giorno. Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo e, pur lavorando più di 10/12 ore al giorno, non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza. Fino a quando potrà reggere questa situazione?”. “Dopo i tanti episodi di violenza di questi ultimi giorni, non possiamo che invocare misure di maggiore rigore, per riportare la legalità nelle carceri”, rimarca, e per questo si appella alle Autorità istituzionali e politiche. “Chiediamo che i detenuti violenti vengano ristetti in appositi istituti, dove dovrebbero scontare la pena al regime chiuso, con applicazione delle misure restrittive di cui all’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, perché mettono a rischio l’ordine e la sicurezza e, spesso, si avvalgono anche della loro posizione di supremazia nei confronti degli altri reclusi. Chiediamo inoltre la dotazione del taser, o di altro strumento simile, affinché gli agenti possano difendersi ed evitare che la violenza dei detenuti venga portata a conseguenze estreme», conclude il segretario del Sappe.