Cinque mesi di domiciliari non gli hanno permesso di ricandidarsi a sindaco. Qualcuno dice che Gianluca Festa avrebbe vinto di nuovo, i fan sostengono con il 70 per cento. C’è chi non ha mai smesso di chiamarlo sindaco e afferma che la fascia tricolore gli spetta. Tornato libero ne è convinto lo stesso Festa. Ma niente ribaltoni. Però una rivincita politica sì. Alla vicenda giudiziaria ci pensano i suoi avvocati, che intanto gli hanno consigliato di stare alla larga da Palazzo di città. Contro Festa pendono accuse gravi, da verificare. Nonostante ciò, la sua popolarità è alta. E’ questo che gli importa.
Infatti, alle amministrative della scorsa primavera a determinare la vittoria di Laura Nargi sono state anche, sopratutto, le due liste di Festa, gli irriducibili candidati di “Davvero e W la libertà. Ecco, la candidata sindaca ha raccolto la preziosa eredità politica della passata amministrazione, che, nel bene e nel male, è in buona parte il frutto del lavoro di Festa.
Come può ora l’ex sindaco da uomo libero starsene fuori da giochi? Seppure la revoca degli arresti domiciliari non è una assoluzione, Festa è il totem della maggioranza: riabilitato nell’immagine pubblica oltre che politicamente può tornare in strada, tra la gente, allo stadio, ai convegni, ai matrimoni. Torna a fare politica – si potrebbe immaginare che idealmente non abbia mai smesso – . Può raccontare in camera caritatis quanto gli è accaduto, confidare la sua versione, i retroscena, confessare la sua verità, giurare che le indagini porteranno a nulla. Festa ha le mani libere ora, non è più il malcelato il direttore d’orchestra dei suoi consiglieri e degli amministratori che gli sono fedeli, non è più diviso dal suo popolo, ma è di nuovo protagonista, leader.
E allora, l’agibilità politica di Nargi, si potrebbe supporre, ne esce ridimensionata: il gruppo interno dei festiani può far valere senza nascondersi i numeri venuti fuori dalle urne. Se subito dopo le elezioni erano stati Festa e i suoi a provocare imbarazzo alla sindaca, che proprio per dare un segnale di cambiamento rispetto al passato aveva voluto nominare una giunta tecnica, di esterni alla maggioranza, adesso i festiani possono chiedere un ritorno alla politica, ovvero che sia la rappresentatività a condizionare le scelte amministrative. Sarà chiaro già quando ci sarà l’indicazione dell’assessore alla cultura. Ecco perché Festa tornato leader non è una buona notizia neanche per gli alleati della sindaca: anche loro sono stretti all’angolo. Infine, la giunta tecnica, programmata a scadenza, potrebbe avere non i mesi ma i giorni contati.
Festa però potrebbe non pensare solo al Comune ma mirare più in alto, magari a Palazzo Santa Lucia considerato che le regionali sono alle porte. O anche puntare al Parlamento e sospendere per un po’ la sua carriera da amministratore. C’è tempo per il processo, i giudici possono attendere, la politica no.