“Nuove regole, il raddoppio dei fondi per fronteggiare le numerose richieste e limitazioni agli sgravi effettivi: le agevolazioni previste per le imprese rientranti nella Zes unica Mezzogiorno cambiano parzialmente volto e anche le attività irpine si interrogano sulla reale utilità degli incentivi”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.
“Con il decreto Omnibus – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – sono state stanziate ulteriori risorse per il credito d’imposta sull’acquisto di beni strumentali per gli impianti produttivi delle aziende che ne hanno fatto richiesta dal 12 giugno al 12 luglio. L’agevolazione, riguarda gli investimenti effettuati o programmati tra il 1° gennaio e il 15 novembre del 2024, con una copertura teorica fino al 60%. Ma le numerose richieste pervenute hanno reso necessaria l’introduzione di limitazioni, anche consistenti. Molti operatori economici, pure del nostro territorio, hanno quindi mostrato perplessità sulle concrete prospettive della defiscalizzazione e quindi sulla convenienza delle stesse, soprattutto a fronte degli investimenti da realizzare. Da parte nostra, proviamo a fare un minimo di chiarezza, avendo come riferimento le comunicazioni ufficiali delle istituzioni.
L’Agenzia delle Entrate ha ridotto la percentuale di credito concedibile ad ogni singola impresa, fissando la soglia al 17,6% dell’importo richiesto e speso per gli acquisti. Tenuto conto che l’agevolazione è al 60% degli investimenti, in pratica il credito d’imposta si riduce attualmente al 10,6% delle spese sostenute.
Nel frattempo, il governo ha introdotto un nuovo meccanismo di domanda, per evitare eccessivi scostamenti fra il credito richiesto e quello alla fine spettante. Le imprese che hanno già presentato la documentazione devono effettuare una nuova comunicazione, fra il 18 novembre e il 2 dicembre 2024, per attestare l’avvenuta realizzazione dei progetti agevolati entro il termine del 15 novembre 2024. Inoltre, devono indicare l’importo del credito di imposta maturato in relazione agli investimenti effettivamente realizzati e caricare le relative fatture elettroniche”.
“Non è da escludere – conclude Marinelli – che i nuovi e più stringenti parametri possano indurre molte imprese a rinviare gli investimenti programmati. Alla luce delle novità emerse, quindi, l’incentivo appare un’agevolazione utile, anche se in maniera limitata, soprattutto per le attività che hanno comunque necessità di rinnovare impianti e beni strumentali e che avevano concretamente programmato l’investimento”.