Una conferenza dei capigruppo, quella riunitasi questa mattina a Palazzo di città, invocata con forza dei consiglieri di minoranza per chiedere la convocazione celere di un Consiglio Comunale che definisse una volta per tutte le posizioni politiche e, se necessario, ponesse fine all’esperienza amministrativa del sindaco Paolo Foti.
Un nulla di fatto, sostanzialmente, quello che si registra a margine della riunione. L’Assise non solo non si svolgerà prima del 5 settembre (come era noto già prima di Ferragosto), ma sono apparse divergenti anche le posizioni dei vari gruppi consiliari.
Se da un lato l’opposizione pretende, legittimamente, che la mozione di sfiducia a Foti venga presenta in aula, i nuovi gruppi autonomi nati recentemente in seno alla maggioranza, vorrebbero evitare il passaggio in aula e portare le firme delle sfiducia al notaio. Seguendo questa strada, è evidente, il fallimento dell’esperienza amministrativa sarebbe ascrivibile al solo sindaco e non all’intero gruppo che ha governato, pur nelle divergente, in questi tre anni.
Nel marasma generale, il 5 settembre all’ordine del giorno dell’assise figurano le comunicazione del Sindaco e la discussione sulla situazione politica.