“Invertire la narrazione legata alle aree interne, così da colmare quel vuoto che continuiamo ad associare all’Irpinia, dimenticandoci del pieno che custodisce”. Lo sottolinea Ilaria Di Gaeta, docente all’IC di Mercogliano, delegata alla cultura, turismo e gentilezza al Comune di Mercogliano e presidente del Consiglio comunale, candidata nella lista “A Testa alta” a sostegno di Roberto Fico.
“Mi occupo del sociale da una vita, ho sempre militato nelle associazioni, nelle realtà locali impegnate nella salvaguardia delle tradizioni. Dallo scorso anno ho cominciato la mia esperienza nel Pd, avvicinandomi all’area del governatore De Luca, che ho apprezzato fin da quando era sindaco a Salerno. La mia candidatura è stata una scelta naturale. Sostenere Fico significa sostenere il centrosinistra, nel segno dell’attenzione agli ultimi, significa valorizzare il diritto al lavoro, alla sanità e all’istruzione. L’unica strada possibile per un centrosinistra che possa dirsi tale è quella del campo largo in cui tante forze possono confrontarsi grazie al dialogo. Il confronto, che può esserci solo sulla base della differenza, resta per me la dimensione centrale di ogni individuo”
Il suo desiderio di portare una ventata di novità nel panorama della classe dirigente regionale non può apparire in contrasto con la scelta di una coalizione che si pone in continuità con il passato rappresentato da De Luca?
I due mandati di De Luca hanno fatto emergere la sua grande capacità di rinnovare la Campania ed è grazie a lui che siamo diventati regione trainante del Sud. Una capacità propulsiva evidente negli investimenti a sostegno delle start up, nella volontà di scommettere sull’innovazione e sulle infrastrutture a partire dalla mobilità, dalla elettrificazione della linea Avellino- Salerno-Benevento alla piattaforma logistica. E’ il segno della visione che ha De Luca delle aree interne. E’ chiaro che se non si investe su settori strategici come la mobilità, garantendo la possibilità di spostarsi all’interno del territorio, non si può neppure pensare a un turismo delle aree interne. Penso anche alla progettualità legata ai Borghi Salute e Benessere, nel segno di una rete che riunisca esperienze differenti. E’ un’idea in cui credo fermamente che ho sperimentato con il Comune di Mercogliano con la sinergia tra comuni legati alla devozione delle sette Madonne.
Quali possono rappresentare i settori chiave per rilanciare il territorio?
Sicuramente le piccole produzioni agroalimentari, settore che ha consentito la creazione negli ultimi mesi di nuovi posti di lavoro. L’agroalimentare può essere un punto di forza, soprattutto se sposa l’innovazione. Al tempo stesso, è importante che l’economia dei produttori, dalle castagne alle nocciole, non sia appesantita da intermediari, magari investendo sulla creazione di cooperative. Oggi più che mai, è fondamentale valorizzare ciò che abbiamo, riappropriarsi di una narrazione sana delle aree interne, che parta dal legame con le radici, dalla salvaguardia della cultura agropastorale e dei prodotti della nostra terra, facendo sì che arrivino su ogni tavola, a partire da bar e salumerie.
Ha scelto di puntare su una comunicazione elettorale certamente diversa da quella tradizionale, proponendo una miniserie pubblicata sui social
Ho scelto un linguaggio che potesse risultare immediato e un mezzo comunicativo che ormai fa parte del nostro quotidiano e può arrivare davvero a tutti, anche grazie alle immagini. Sono partita da uno spazio privato come quello della cucina per poi raccontarmi nel mio confronto con la gente, in strada, sui territori. Ho cercato di trasmettere l’idea di prossimità, dell’attenzione all’altro che mi contraddistingue come persona, prima che come donna schierata in politica. Sono andata via dall’Irpinia ma ho scelto di tornare perché ho capito che potevo mettere le mie competenze al servizio della comunità, cercando di restituire quello che avevo ricevuto.
Come si combatte l’astensionismo?
Si combatte cercando di incarnare quello che si è, scegliendo di non presentarsi in modo finto, dimostrando la volontà di entrare in politica non per coltivare interessi personali ma perchè ci si vuole mettere al servizio della comunità. Oggi, più che mai, è necessario incontrarsi, mettersi in gioco, superando il qualunquismo, attraverso una chiara assunzione di responsabilità
E’ possibile contrastare lo spopolamento?
Certo, ed è la strada che dobbiamo percorrere per dare un futuro ai nostri territori. Da questo punto di vista, è chiaro che bisogna innanzitutto garantire servizi efficienti, dalla mobilità alla sanità, finalmente sbloccata grazie alla vittoria al Tar di De Luca nel ricorso relativo al piano di rientro, alla scuola che deve essere presidio presente su tutti i territori. Se raccontiamo queste terre in modo differente, anche i giovani le percepiranno in modo differente. Sono terre vuote solo in apparenza che contengono cura, lentezza, futuro. Ad esempio l’Irpinia rappresenta il cuore blu della Campania, forniamo acqua al napoletano e alla Puglia, eppure manca un turismo legato ad acque e sorgenti. Queste sono le sfide che dobbiamo lanciare.
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