Quasi due secoli di carcere. Quelli inflitti dal Gup del Tribunale di Napoli Maria Laura Ciollaro nel processo con rito abbreviato per lo spaccio di ingenti quantitativi di droga dal Lazio alla Valle Caudina. Emesse quindici condanne ed una assoluzione, accogliendo quasi completamente le richieste della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, le indagini erano state coordinate dai pm Simona Belluccio e Francesco Raffaele (attuale Procuratore Aggiunto di Avellino) e condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Benevento .Quasi duecento anni di carcere complessivi sono stati comminati dal Gup del Tribunale di Napoli, Maria Laura Ciollaro, al termine del processo con rito abbreviato su un’estesa rete di traffico di stupefacenti, che aveva come asse il trasferimento di droga dal Lazio alla Valle Caudina. Il giudice ha accolto quasi integralmente le richieste della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, infliggendo quindici condanne e disponendo un’assoluzione. L’inchiesta è stata seguita dai pm Simona Belluccio e Francesco Raffaele, oggi Procuratore Aggiunto di Avellino, e condotta dai Carabinieri di Benevento.
Droga dal Lazio ai clan della Valle Caudina, due secoli di carcere per quindici imputati
Il gup ha condannato Pagnozzi Erminio a 20 anni di reclusione; Sopranzi Giulia, esclusa la qualifica di organizzatrice, condannata a 10 anni e 20 giorni di reclusione; Nikj Gjergi, esclusa la qualifica di organizzatore, 12 anni di reclusione; Pagnozzi Paolo, 16 anni e 8 mesi di reclusione; Salsiccia Andrea, 16 anni di reclusione; Lomasto Vincenzo, 16 anni di reclusione; De Paola Eugenio, 18 anni 10 mesi e 20 giorni di reclusione: De Paola Mario, 4 anni 1 mese e 20 giorni di reclusione e 9 anni, 1 mese e 10 giorni di reclusione; De Paola Aniello classe 77, 11 anni e 6 mesi di reclusione; Magliocca Giuseppe cl. 70, esclusa la qualifica di organizzatore, 13 anni, 8 mesi e 20 giorni di reclusione; Magliocca Giuseppe cl. 87, 9 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione; Magliocca Francesco, 9 anni e 6 mesi di reclusione; Venoso Palmerino, 10 anni e 10 mesi di reclusione: Russo Paolo, 3 anni di reclusione; Piacentile Nino, 4 anni, 8 mesi di reclusione. Assolta Radut Laura.
Le indagini, avviate nel dicembre scorso con il blitz “Caudium”, hanno fatto luce su un sistema di spaccio strutturato che vedeva il flusso di droga dal litorale laziale, specialmente da Aprilia, dirigersi verso Tufara Valle, per essere smistato nei punti di vendita della Valle Caudina. Al momento dell’esecuzione delle misure cautelari, l’Antimafia aveva notificato anche la chiusura delle indagini preliminari a ventitré indagati, coinvolti nella vasta operazione che ha toccato i territori di Avellino e Benevento. Oltre ai reati legati allo spaccio, l’inchiesta ha riguardato anche un tentativo di estorsione avvenuto nel luglio 2021 ai danni di un’impresa edile a Castelpoto e ben 41 accuse di detenzione finalizzata allo spaccio, in gran parte riferite a sequestri compiuti tra luglio 2021 e aprile 2022.
Le investigazioni dei Carabinieri hanno ricostruito una rete capillare di pusher e corrieri, responsabili della distribuzione in piazze di spaccio come San Martino Valle Caudina e Tufara Valle. È stato inoltre individuato uno dei principali depositi della droga ad Aprilia, presso l’abitazione di un arrestato, dove lo stupefacente veniva preparato e confezionato per essere trasportato e distribuito in Valle Caudina. A sostenere l’intera rete c’era un esponente di rilievo del clan Pagnozzi, che, oltre ad autorizzare lo spaccio nel suo territorio, contribuiva economicamente all’organizzazione e, in almeno un caso, forniva mezzi per il trasporto della droga. L’operazione ha portato all’arresto in flagranza di cinque persone e al sequestro di circa 1,5 kg di cocaina, 5 kg di hashish, una pistola e 23 munizioni. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni.