E’ un appello alla mobilitazione, a non allentare la pressione su dirigenti e futuri amministratori perchè l’Eliseo sia davvero restituito alla città quello che lancia Paolo Speranza di Quaderni di Cinemasud in occasione dell’intitolazione della Biblioteca a Pasquale Stiso. “E’ un primo segnale di speranza per questo luogo. L’auspicio è che non sia anche l’ultimo. Sappiamo bene come i tempi si mobiliteranno con la gestione commissariale. L’intitolazione della Biblioteca a Stiso si carica di un valore forte ma c’è ancora tanto lavoro da fare. L’impressione è che ci sarà bisogno di una nuova mobilitazione del comitato, di un confronto con i dirigenti comunali che possono fare tanto”. A partecipare alla cerimonia anche l’ex assessore Nunzio Cignarella e l’ex consigliere Antonio Gengaro. Speranza gli riconosce il merito di essere stato tra gli artefici dell’intitiolazione: “Fu lui a premere sulla giunta perchè approvasse la delibera. Allo stesso modo dobbiamo ribadire l’impegno dell’ex assessore Nunzio Cignarella sempre al fianco dell’Eliseo e dell’ex assessore Michela Mancusi che ci ha aiutato a sbloccare una situazione che sembrava di stallo”. Tra le incognite quella relative all’apertura dell’Eliseo “Al momento Rino Villani è l’unico a curare questa struttura. Molto maggiori sono le risorse destinate fino ad oggi a Villa Amendola dove ben quattro megacomputer giacciono inutilizzati. Senza computer non so come potremo portare avanti la catalogazione. Al momento la Biblioteca ospita non soltanto una parte dell’Archivio Camillo Marino ma anche libri scolastici che potrebbero essere destinati a un istituto. Al tempo stesso potrebbe ospitare libri di argomento artistico e teatrale accolti fino ad oggi a Villa Amendola. E’ chiaro che questo biblioteca vuole essere uno spazio destinato non solo al cinema ma all’arte in generale”. Ricorda come “la pressione dei cittadini è fondamentale, altrimenti finiremo con l’aprire una stanza ogni sei mesi. I lavori sono proseguiti grazie all’impegno degli ex assessori Sciscio e Mancusi ma bisogna attivare i riscaldamenti, altrimenti avremmo potuto assistere già quest’anno al festival Laceno d’oro in questa sede. Mentre al momento potremo accogliere solo due mostre”. Ribadisce come “Camillo sarebbe stato davvero contento di questa intitolazione. Stiso era un suo grande amico, un artista a tutto campo, emblema di quello che vuole essere l’Eliseo, uno spazio di arte e impegno civile. Siamo convinti che se l’Eliseo migliora anche la città di Avellino crescerà”. Michela Mancusi sottolinea come abbia voluto essere presente all’inaugurazione da comune cittadina “Questa intitolazione testimonia l’importanza che la struttura sia abitata dai cittadini, che i luoghi destinati alla cultura possano vivere. Ora la sfida è farne uno spazio che possa accogliere finalmente eventi”, di qui l’appello al commissario prefettizio perchè non dimentichi l’Eliseo. E’ Carlo Tedeschi, genero di Pasquale Stiso a scoprire la targa insieme a Giuseppe Argenziano, anche lui erede del poeta di Andretta: “La cerimonia chiude le celebrazioni partite nei giorni scorsi ad Andretta nel cinquantenario della morte. Era un sindaco guidato da una forte passione civile, innamorato del cinema. Ancora oggi ‘La donnaccia’ resta l’unico film girato in Alta Irpinia. Questo momento rappresenta certamente una vittoria per chi ha creduto nel futuro dell’Eliseo. La speranza è che posa rappresentare un luogo di ritrovo per una città che si era perduta. Quella che sembrava una follia è oggi finalmente realtà”. E’ quindi Franca Troisi a ricordare il ruolo decisivo della mobilitazione delle associazioni cinematografiche, poi riunitesi nel comitato ‘Luci sull’Eliseo’ dopo gli atti di vandalismo “Nel tempo il comitato si è dato gli strumenti per portare avanti questa battaglia. La speranza è che possa essere un luogo vivo, di confronto perchè la città torni a vivere”. E’ Antonio Spagnuolo del Circolo Immaginazione ad annunciare le due mostre del Laceno d’oro che saranno ospitate negli spazi dell’Eliseo “Un festival dedicato quest’anno al lavoro, nel segno di una tradizione che è sempre stata attenta agli ultimi, capace di accogliere anche quest’anno ospiti internazionali”
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