Ultima settimana di campagna elettorale, al di là dei facili slogan, tante le idee e le proposte da parte dei candidati al Comune di Avellino.
«Partendo dalla mia esperienza amministrativa al Comune di Mercogliano, ritengo possa essere utile il mio contributo al servizio della città, con la coalizione progressista attorno al progetto che Antonio Gengaro sta portando avanti». Pasquale Ferraro, consigliere comunale uscente di Mercogliano (impegnato dal 2000, assessore per quattro anni, politicamente di centrosinistra da sempre), è candidato nella lista Movimento Cinque Stelle al Comune di Avellino.
«Un contributo, il mio, strettamente legato all’idea che il comune di Mercogliano, e i comuni contermini possano avere con Avellino un ruolo preminente, in un discorso di area vasta – continua Ferraro-
Alcuni problemi si possono risolvere se si coinvolgono i comuni vicini. Potrei fare da trade union tra i due territori, Mercogliano e Avellino. Un primo aspetto è la qualità dell’aria. Un problema che non parte dalla sola città di Avellino. Gli abbruciamenti riguardano tutti i territori ai confini».
Area vasta, appunto, che però, come è oggi, è sovradimensionata, se arriva a contenere 40 comuni e si estende fino a Montemarano.
«L’area vasta può avere la sua efficacia se circoscritta alla città capoluogo. Per esempio il discorso del Parco Fenestrelle funziona. Qualità dell’aria, mobilità sostenibile, sono tutti argomenti che vanno calati sul territorio circostante. Una soluzione intelligente è armonizzare i piani urbanistici, portando in revisione il Puc. C’è poi una nuova legge regionale sull’urbanistica. Tutti processi che vanno interscambiati con le aree di confine. Avellino, in questo senso, può riacquistare il suo ruolo di guida, la sua funzione di capoluogo, perché anche i comuni più contenuti hanno bisogno di grande sostegno in termini di progettualità. Così come la città può candidarsi a ruolo guida nel turismo ambientale: non dimentichiamo che una parte di Campomaggiore a Mercogliano è territorio avellinese. C’è un intreccio di questioni che possono essere indirizzate verso nuove prospettive. Altro è il discorso dei tributi, che è la mia attività lavorativa. Bisogna efficientare la macchina comunale tenendo d’occhio la riscossione: in città le aliquote sono al massimo per effetto del predissesto. Bisogna uscire da questione condizione, ma la macchina burocratica comunale deve riprendere in mano la riscossione, oggi completamente in mano al privato. Così per il capitolo rifiuti. Altra proposta: «Pagare per quel che si produce, invece di applicare il criterio dei metri quadri, e dei componenti del nucleo familiare o della zona residenziale. Un sistema più agile inciderebbe in positivo sulla differenziata».