Valle Ufita. Se domani non dovessero arrivare notizie dalla capitale, ad Industria Italiana Autobus scatterà la mobilitazione. E già da questo fine settimana aspettiamoci scioperi e manifestazioni da parte delle tute blu dello stabilimento flumerese. Anche stavolta, come già dodici anni fa, quando assistemmo si attendono ad una delle crisi più profonde di IIA, saranno forti e ad oltranza. Gli operai sono stanchi di aspettare promesse mai mantenute dalla dirigenza. Che, nonostante le rassicurazioni, non ha presentato nessun piano industriale. Avrebbe dovuto darlo già lo scorso mese di settembre. Ma quello che fa più preoccupare è lo stato in cui si trova l’azienda: che è stata costretta a rinunciare ad eventuali altre commesse, senza poter mantenere fede alle attuali. Assistiamo ad un trend negativo, infatti. Non ci sono soldi che servono per l’acquisto dei materiali che servono a lavorare gli autobus. E poi IIA ha chiuso il 2022 con debiti per 110 milioni di euro. Mentre per l’anno in corso sono appena, si fa per dire, a cinquanta. Tutto fa pensare che si va verso una direzione: quella della privatizzazione. Ed è questo che tutti insieme, operai, sindacati e la politica devono evitare.
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