Sono in tanti a ritrovarsi per ricordare Massimo D’Argenio, brillante fotografo ucciso dal Covid un anno fa, nello spazio antistante la caffetteria La Piazzetta. L’occasione è offerta da una mostra promossa da Centro Storico Social District e Insieme per Avellino e per l’Irpinia allestita lungo i negozi di Via Nappi “Era un ragazzo vero – lo ricorda l’amico Eugenio Corsi – semplice e allegro. Aveva il prezioso dono del senso dell’umorimo. Dall’alto ci starà scattando una bella foto. Resterà per sempre impresso nei nostri cuori. Lo prendevo in giro dicendo che era l’unico fotografo che ‘non aveva fatto lo sviluppo’. Insieme ci divertivamo a girare una serie di video scanzonati”. Ed è proprio l’allegria che lo caratterizzava, la leggerezza con cui sapeva guardare il mondo a ritornare nelle testimonianze di parenti e amici. Il cugino Gerardo Landi spiega come “Aveva sempre la battuta pronta, impossibile vederlo di cattivo umore. Gli volevano tutti bene”. Gianluca Amatucci ricorda come “Ci conoscevamo da 38 anni. Tanti gli aneddoti che mi tornano alla mente. Mi incontrava per strada e mi chiedeva di accompagnarlo in giro da qualche parte. E così mi ritrovavo a passare con lui l’intera mattinata. Era un ragazzo di una generosità sconfinata, non sempre ricambiata. Fa male al cuore attraversare via Nappi e non vedere più il suo negozio ma è importante non dimenticare”. Pasquale Luca Nacca di Insieme per l’Irpinia pone l’accento sul suo grande amore per la città, gli fa eco Antonio Chiummo, storico commerciante del centro storico “Stavamo insieme dalla mattina alla sera, discutevamo di tutto. Ha sempe difeso a spada tratta la sua città e il calcio Avellino, sua grande passione. Era un tifoso doc e aveva sempre un sorriso per tutti. Era il suo modo di affrontare la vita”. Pasquale Matarazzo racconta come il suo “laboratorio era uno spazio in cui era possibile sempre trovare un po’ di calore tra scherzi e battute goliardiche”. Bruno Guerriero ricorda la sua simpatia e vicinanza verso tutti “Litigavamo solo per il calcio, perchè io tifavo Napoli e lui Juve. Ma non ci può essere tristezza nel pensare a lui. Non lo avrebbe voluto. Era un bravo professionista”. E’ quindi la giornalista Tiziana Urciuoli, vivamente emozionata, a ricordare l’amicizia che la univa a Massimo e ad annunciare un libro a lui dedicato che raccolga le testimonianze di tutti quelli che gli volevano bene: “Anche se fanno male le tante assenze qui questa sera”
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