L’aria frizzante/ respirava la sua acerba primavera/mentre nella cucina laboriosa/friggeva la magia/di suggestioni abbracciate/ad un’apparente normalità/che sornione nascondevano/uno spirito ribelle/dietro maschere/d’indicibile leggerezza.
Ingredienti
500 gr di farina 00
25 gr di lievito di birra fresco
120 gr di ricotta
25 gr di burro
3 tuorli d’uovo
150 ml di latte
20 gr di zucchero
1 pizzico di sale
1 l di olio per friggere
zucchero a velo qb
Procedimento
Nella planetaria mettere la farina con la ricotta, il burro fuso , il lievito di birra sbriciolato, i tuorli d’uova, lo zucchero e un pizzico di sale. Amalgamare con le fruste a gancio per 5 minuti poi aggiungere il latte tiepido e far amalgamare .
Formare una palla e lasciar lievitare l’impasto nel forno spento per 2 ore.
Riprendere l’impasto e stendere la pasta su una spianatoia infarinata ricavando una sfoglia dello spessore di circa mezzo centimetro. Ritagliare dei bastoncini della lunghezza di 10 – 12 centimetri e larghi circa 3.
Arrotolare su se stessi i bastoncini per formare le treccine .
In una padella profonda scaldare abbondante olio di semi e friggere per un minuto poche per volte le treccine. Farle asciugare su carta assorbente e poi disporre le treccine su un vassoio spolverizzando con zucchero a velo vanigliato
Servire accompagnando vino bianco Malvasia.
Curiosando
E’ tradizione che nel periodo di carnevale si festeggi con dolcetti fritti.L’origine è da ricondurla a quando i contadini, nel periodo invernale,usavano macellare i suini. Col grasso degli animali tagliato a pezzi e cotto fino a fondere si dava origine allo strutto mentre la parte solida origina i ” ciccioli”. Lo strutto o sugna si presenta come una pasta bianca e viene utilizzato come condimento o per la frittura di dolci croccanti e dorati ma dall’interno morbido. A Carnevale, dal latino carnem vale, saluta la carne perché, per tutto il tempo successivo della Quaresima, si dovrà fare astinenza è concesso festeggiare con pietanze succulenti e dolci fritti. Ogni regione italiana ha le sue ricette di dolci tradizionali fritti: frappe, chiacchiere, bugie, lattughe, ciambelle, bombette, castagnole, che possono essere fatte con impasti tradizionali o aromatizzati, oppure ripiene di creme, ricoperte di zucchero o cioccolato . Secondo la storia,in particolare, le chiacchiere chiamate frictilia, si mangiavano durante i Saturnali in epoca romana, accompagnate dal sanguinaccio, preparato con cioccolato e sangue suino oggi sostituito con cioccolata in tazza. Tuttavia la ricetta originale appare scritta per la prima volta ne “La singolare dottrina” ,pubblicata nel 1560 ,di Domenico Romoli di Firenze ,detto il Panonto, uno dei più grandi gastronomi rinascimentali .