GROTTAMINARDA – Un confronto, quello di questo pomeriggio che serviva a fare un passo avanti in merito alla questione del Masterplan della Valle dell’Ufita. Al cui territorio è stato dedicato. Si è trattato, infatti, del secondo incontro informativo territoriale del Processo partecipativo per il piano paesaggistico della Regione Campania. In cui è inclusa non solo la Valle dell’Ufita ma anche quella del Partenio. Una buona parte, quindi, della provincia irpina.
Nella sala “Sandro Pertini”, sede del consiglio comunale della cittadina ufitana, di palazzo Portoghesi, si sono incontrati esperti del settore quali Raffaella Bonaudo, Soprintendente Abap per le province di Salerno e Avellino, Erminio Petecca, presidente dell’Ordine degli architetti Pcc di Avellino e provincia. Ha aperto la discussione il sindaco di Grottaminarda, Marcantonio Spera, sono intervenuti Maddalena Rossi, “Avventura Urbana”, Vincenzo Russo, capo progetto del Piano Paesaggistico Regionale, Paolo Tolentino, progettista e coordinatore operativo del Piano Paesaggistico Regionale.
Oggi, la grande sfida è “fare di un ingessato strumento del vincolo paesaggistico – ha detto Bruno Discepolo, assessore al Governo del Territorio della Regione Campania, che ha tratto le conclusioni del seminario -, una trasformazione attraverso una profonda programmazione che faciliti il processo”.
Il Masterplan, del quale il primo cittadino grottese è il referente organizzativo, è l’occasione che si può dare alle cosiddette zone interne per farle uscire da un eterno isolamento. E per una migliore qualità della vita. Con una nuova politica di salvaguardia del territorio quindi, tutto questo, è possibile. L’iniziativa, a cura della Regione Campania, vede il patrocinio della Mic e la collaborazione dell’Ordine degli Architetti e dell’Ordine degli Ingegneri, rivolta alle categorie interessate, appunto, e anche ai cittadini. “Con l’appuntamento di questo pomeriggio – sottolinea ancora Discepolo – dobbiamo raccogliere lo sguardo l’opinione dei tecnici e dei politici del territorio”. Che, infatti, hanno posto domande, in alcuni casi, tecniche all’assessore regionale. Il quale ha sottolineato l’importanza della “sostenibilità, della tutela e della conservazione dei nostri beni culturali”. Per farli “diventare una risorsa e una opportunità di sviluppo”. Così come lo è altrettanto “suggerire idee, conoscenze e progetti sostenibili – ha aggiunto Discepolo”. In modo da definire bene risorse e criticità.
Dovrà essere, tra Governo e Regione, ma anche con il contributo dei cittadini, “un laboratorio interattivo che consenta la partecipazione per fare sistema”. In questo modo si renderà un paesaggio “identitario”. Chi sui territori ci vive deve avere un ruolo determinante: “Esprimano – continua l’assessore Discepolo – il riconoscimento del proprio territorio nei limiti dei vincoli non negoziabili”. L’integrazione con il Ministero e la “visione e missione della Regione” farà il resto.
Insomma un lavoro duro. Ma che dovrà portare grandi risultati. In Italia sono solo cinque le regioni che hanno un piano paesaggistico. E Discepolo torna a parlare di sfida: “Quella di superare i vincoli senza mai tradirli in modo sostenibile”. La trasformazione dei piani “senza però stravolgerli e trovare benefici”. E’ una materia delicata che cambia giorno per giorno. “Dobbiamo stare attenti e cercare di difendere e non condizionare lo sviluppo del nostro territorio”. L’Alta Velocità Napoli-Bari, la piattaforma logistica: “Dobbiamo essere tutti impegnati per tutelare il paesaggio anche insieme ad una fase di nuovo sviluppo che dobbiamo inventare”.
“Io credo che dobbiamo osare – ancora Discepolo -. Dobbiamo ribaltare l’idea di difenderci da tutto ciò che ci sta aggredendo. Tutti insieme, invece, dobbiamo costruire l’Irpinia dei prossimi anni”. La nostra provincia, in cui ci sono 32 ambiti di tutela e 51 del paesaggio, ha bisogno di “un modello territoriale di aggregazione diverso da quello tradizionale. Dobbiamo, però, mettere al centro le particolarità dell’Irpinia. Portate idee, contributi, per aprire insieme – conclude Bruno Discepolo – una pagina nuova per questo territorio”. E con il Masterplan ed il Piano paesaggistico che camminano insieme e devono avere la stessa direzione.