Maxi truffa fiscale da 45 milioni di euro: due condanne e quattro rinvii a giudizio. E’quanto deciso dal Gup del Tribunale di Avellino Fabrizio Ciccone, al termine dell’udienza preliminare per i sei indagati per una maxi frode scoperta dalle Fiamme Gialle di Avellino.
Questa mattina, al termine della discussione del processo con rito abbreviato ,chiesto da due imputati, A.D, classe 67 di Mercato San Severino è stato condannato alla pena di due anni ed undici mesi , C.D., classe 80 residente a San Antonio Abate, alla pena di quattro anni e sei mesi . Inoltre il giudice per l’udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio per tutti gli altri 4 imputati che hanno scelto l’ordinario. Il processo prenderà il via il prossimo 18 settembre davanti al collegio presieduto dal giudice Lucio Galeota.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, avevano portato alla luce il ruolo degli indagati principali che, tramite “prestanome” compiacenti e società “cartiere”, avevano messo in atto un sistema di frode fiscale di oltre 45 milioni di euro. Una parte di queste somme, circa 1,7 milioni di euro, è stata trasferita attraverso numerosi movimenti bancari verso paesi extracomunitari, con una particolare destinazione verso la Repubblica Popolare Cinese.
Le indagini avevano rivelato che gli indagati hanno eseguito diversi trasferimenti di capitali tra le società coinvolte nel sistema fraudolento, alternando cambi di amministratori e cessioni di quote societarie per eludere i sospetti e mascherare i capitali utilizzati. È stato anche accertato che i proventi illeciti sono stati riciclati attraverso contratti fittizi con altre aziende e la cessione di crediti, al fine di allontanare le responsabilità dalle società principali coinvolte. Erano stati contemporaneamente emessi sequestri preventivi per un totale di circa 3 milioni di euro, in relazione ai reati di riciclaggio, reimpiego di profitti illeciti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Queste investigazioni avevano individuato una struttura organizzativa con base nel polo conciario di Solofra e diverse ramificazioni nelle province di Avellino, Salerno, Napoli e Fermo.