Non ha suscitato, a sentire le reazioni seguite a quella decisione, grandi entusiasmi l’ingresso del colosso cinese Geely Group che affiancherà, con il venticinque per cento della proprietà Seri Industrial nella conduzione degli stabilimenti Menarini di Flumeri e Bologna. I sindacati nazionali di Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Uglm, infatti, proprio per questo hanno chiesto un incontro, in qualche modo chiarificatore, al Ministero dell’industria e del Made in Italy. Perché, dicono, che l’arrivo del colosso con gli occhi a mandorla ha bisogno di una ulteriore “approfondita verifica”. Anche in seguito alla “salvaguardia occupazionale ed industriale degli stabilimenti di Flumeri e Bologna”.
Inoltre, continuano i sindacati, non bisogna capire bene quali saranno le possibili ricadute sulla società di Civitillo e sul piano industriale appena presentato. E, anche quest’ultimo, accolto con “moderato ottimismo – hanno detto a fine e riunione riunione i segretari provinciali dei sindacati -. Perché, ovviamente aspettiamo fatti concreti. Troppe ne abbiamo sentite in tutti questi anni”. Il piano industriale di Seri Industrial per valle Ufita, ricordiamo, prevede la lavorazione di 468 autobus per il prossimo anno. Quindi ancora il Mimit viene chiamato in causa: per i sindacati, concludono, il ministero dovrà prendersi le proprie responsabilità e deve mostrarsi più coinvolto. Soprattutto dopo aver scelto, questa estate, Seri Industrial per riportare su standard normali la ex Industria Italiana Autobus. Insomma una novità, quella di Geely Group nello stabilimento di valle Ufita, presa con le molle da parte non solo dei sindacati. Ma anche delle tute blu.