Montoro al centro di due argomenti che stanno accendendo il dibattito. L’ultima notizia in ordine di tempo è relativa alla procedura di predissesto voluta dalla maggioranza con il sindaco Salvatore Carratù. Il gruppo “Verso Itaca” ha deciso di presentare ricorso al Tar. «Non si arresta il nostro dissenso -dicono i consiglieri con il capogruppo Mimmo Torello- Il 27 gennaio abbiamo depositato il ricorso al Tar per la sospensione in via cautelare e l’annullamento, nel merito, delle delibere di Consiglio comunale 45 e 46 del 28 novembre 2024 e degli atti presupposti, connessi e consequenziali».
Il secondo argomento che tiene alta l’attenzione della comunità montorese è relativo all’emergenza idrica, che ha visto giorni di tensione e preoccupazione, con l’innalzamento dei valori di tetracloroetilene nelle falde acquifere. La contrapposizione tra le parti, questa volta tra maggioranza e tutti i gruppi di minoranza, sta continuando da tempo.
Causa del contendere la richiesta da parte dei consiglieri di minoranza di convocare un Consiglio comunale sull’argomento relativo all’emergenza idrica. Il presidente del Consiglio comunale di Montoro, Gennaro Ricciardelli, nel replicare alle accuse di mancata risposta alle sollecitazioni, sostiene, tra le altre cose, di non aver «mai negato la convocazione del Consiglio Comunale» e richiama il regolamento quale strumento di riferimento: «Non è previsto accettare richieste di convocazioni che siano null’altro che una provocazione. Al sottoscritto è pervenuta una sola richiesta carente ed improponibile dal punto di vista regolamentare… Non va fatta speculazione politica», piuttosto «trovare una concordia consiliare al di fuori di sterili strumentalizzazioni».
Immediata la risposta dei consiglieri dei gruppi Verso Itaca, Nova Montoro è Libertà, Agorà, che insistono nel richiedere un Consiglio sull’argomento, rimarcano «l’assordante silenzio del sindaco», e, rivolti al presidente, «confonde il suo ruolo istituzionale con quello di capogruppo consiliare o sindaco, visto che non è comunicando alla popolazione che espleta la sua funzione di garanzia, ma con i consiglieri e i gruppi, cercando di trovare una soluzione equa e condivisa, stante la gravità del problema».