Omicidio Bembo, nella giornata di oggi, è stata eccepita l’inammissibilità all’appello del Pubblico Ministeroe Contestualmente veniva chiesto il rigetto dell’appello. I giudici si sono riservati, e l’avvocato Gaetano Aufiero, come detto, ha eccepito un’inammissibilità per una questione formale, legata alla legge Cartabia. Quest’ultima, infatti, richiede che chi presenta un appello fornisca dettagli e motivazioni specifiche per ogni suo aspetto, compresi i punti che potrebbero non essere immediatamente chiari.
Il Pubblico Ministero ha presentato un appello al percorso motivazionale del giudice ma – a detta dei difensori – non ha spiegato perché ritiene che la decisione sia inadeguata. In altre parole, si è appellato alla decisione presa dal Ciccone di concedere agli indagati gli arresti domiciliari, ma non ha fornito una critica sulla validità della misura in séltre alla questione di legittimità, sarà il Tribunale a stabilire come risolverla. Nel frattempo, la difesa ha chiesto la conferma della misura cautelare degli arresti domiciliari, poiché, adesso, sono emersi nuovi elementi investigativi e anche una dinamica diversa, un fatto importante da tenere presente. Si attende la decisione dei giudici ma, allo stato attuale delle cose, non c’è un termine per esprimersi in merito.
I sospettati dell’omicidio, Niko Iannuzzi e Luca Sciarrillo, erano stati in origine detenuti in carcere in attesa delle indagini e del processo. Tuttavia, il GIP Ciccone ha emesso un provvedimento che ha ridotto la misura cautelare per i due imputati, consentendo loro di lasciare la detenzione carceraria e di essere posti agli arresti domiciliari con l’ausilio di un braccialetto elettronico.ià in precedenza, l’Ufficio di Procura aveva espresso chiaramente una posizione negativa riguardo alla richiesta di attenuazione delle misure cautelari avanzata dall’avvocato difensore dei due indagati, l’avvocato Gaetano Aufiero. Tuttavia, il GIP ha sorprendentemente accolto questa istanza con un decreto datato 28 luglio scorso, spingendo la Procura a prendere ulteriori misure. In risposta a questa decisione, la Procura di Avellino ha presentato un ricorso contestando il provvedimento del GIP. Il pubblico ministero Vincenzo D’Onofrio ha redatto e firmato il ricorso, che è stato assegnato al sostituto procuratore Vincenzo Toscano per ulteriori valutazioni