Un’imboscata pianificata nei dettagli e portata a termine con precisione. È questa la conclusione a cui è giunto il Gup del Tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone, nelle motivazioni della sentenza che ha condannato a 16 anni di reclusione Salvatore e Sabato Francesco Crisci per l’omicidio di Felice Lippiello, avvenuto il 9 febbraio 2024 a Baiano.
Dalle motivazioni emerge come l’agguato sia stato pianificato nei minimi dettagli. I due imputati non solo hanno attirato la vittima in un tranello, ma hanno anche predisposto una fuga immediata. “L’intera dinamica dell’azione dimostra come i Crisci abbiano agito con piena consapevolezza delle conseguenze del loro gesto”, si legge nella sentenza. Un elemento chiave è la presenza di un terzo uomo, mai identificato, che aveva il compito di attenderli in auto per consentire una ritirata rapida dal luogo del delitto. Un dettaglio significativo è il fatto che la vettura fosse stata lasciata con le portiere aperte, riducendo al minimo i tempi di fuga, segno di una premeditazione accurata.
Secondo il Gup, il movente dell’omicidio è riconducibile a contrasti per il controllo dello spaccio di droga nella zona. La sera del 9 febbraio, Salvatore e Sabato Francesco Crisci si sarebbero recati presso l’abitazione di Lippiello con l’intento di regolare i conti. Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano il loro arrivo nel cortile della vittima a bordo di una Fiat Panda, guidata dal complice rimasto ignoto.
Dalle immagini emerge che Salvatore Crisci è stato il primo a scendere dall’auto. Subito dopo avrebbe contattato al telefono la vittima. Lo si vede nascondersi nel cortile con il cellulare illuminato, pronto a cogliere Lippiello di sorpresa. Quando Felice Lippiello è arrivato, Crisci lo ha colpito con un bastone, mentre poco dopo è intervenuto un secondo aggressore. Quest’ultimo, identificato come Sabato Francesco Crisci, ha sferrato un colpo mortale alla gamba sinistra della vittima, causandone la morte.