“Ancora oggi è presente l’esigenza di un pensiero e una prassi politica ispirati al moderatismo e all’interclassismo che questa terra ha espresso ad altissimi livelli. Questa tendenza è oggi pienamente rappresentata dal centrodestra al governo e da Giorgia Meloni”. Ne è convinto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che parla a margine del convegno, ieri a Pietrastornina, di presentazione del libro del giornalista Andrea Covotta, “Politica e pensiero. Storie e personaggi dei partiti del Novecento”. All’iniziativa organizzata dall’associazione socio culturale Petra Strumilia, presso la Chiesa Maria Santissima Annunziata, si vedono molti sindaci e amministratori, il Prefetto Rossana Riflesso, il Questore Pasquale Picone, il sindaco di Benevento Clemente Mastella, e il direttore del Corriere dell’Irpinia Gianni Festa.
Piantedosi prosegue la sua analisi del Centrismo oggi: “Giorgia Meloni ha conquistato quasi il 30% del consenso tra gli italiani partendo da destra. Forza Italia e Lega hanno percentuali stabili e crescenti”, è l’analisi di Piantedosi. “La Storia non si ripete però credo che questo desiderio di moderazione che dal centro guarda a destra, c’è ancora ed è simboleggiato dall’azione del governo”, continua il ministro.
Secondo Piantedosi, “Fratelli d’Italia è la forza più attrattiva dell’alleanza: quando in Italia si arriva a percentuali come quelle raggiunte dal partito della premier, è chiaro che si è intercettato anche il consenso di elettori moderati”, insiste. “Le percentuali raggiunte negli ultimi anni, assolutamente impensabili fino a dieci quindici anni fa” dice ancora il numero uno del Viminale, Si tratta, osserva il ministro, di un lavoro di coalizione evidente e tangibile, specie in relazione ad alcuni problemi tipici del meridione e delle aree interne”.
E sulle regionali, per quanto riguarda il candidato presidente, “spetta ai partiti decidere secondo logiche che dovranno maturare in relazione all’importanza della decisione da prendere. Ribadisco ancora una volta con una certa nettezza rispondendo alle voci che circolano sul mio nome e la mia possibile candidatura, che non sarà io il candidato”. Ripete: “L’ho detto più volte, faccio il ministro degli Interni con molto piacere e molto orgoglio. Non credo ci siano condizioni personali in questo senso perché questo possa avvenire”.