“Nonostante la sicurezza palesata dagli amministratori rispetto alla ormai certa approvazione di quanto proposto, l’esito è – continua la minoranza – risultato totalmente negativo: il progetto è stato escluso. Ma ciò che genera ulteriore imbarazzo sono le motivazioni per cui si è intrapresa tale conseguenziale decisione. La bocciatura è sopraggiunta a causa dell’inottemperanza rispetto all’art 4, comma 4, del bando stesso: il progetto presentato non consente il raggiungimento dell’agibilità dell’edificio (lettera e); il medesimo risulta già finanziato con fondi strutturali, nazionali e regionali, ossia in violazione del cd. “doppio finanziamento” (lettera o).
“Non era difficile, bastava leggere! Prima presentano un progetto – lautamente liquidato con fondi comunali – che non garantisce agibilità all’edificio, poi non si accorgono che lo stesso non sarebbe stato comunque sovvenzionato perché già precedentemente sottoposto a finanziamento. Una totale dimostrazione di incapacità che degenera in un completo disastro per la nostra comunità, se consideriamo che il suddetto progetto non potrà essere ripresentato nella cosiddetta FASE II, in quanto la stessa contemplerà esclusivamente le istanze relative ai nuovi interventi di edilizia scolastica ovvero alle proposte già dichiarate ammissibili”.
“Chi fino ad ieri lasciava intendere, non senza falsa modestia, di possedere uno pseudo bagaglio culturale rispetto alla cosa pubblica nonché ai farraginosi meccanismi economico-burocratici correlati, oggi si rivela semplicemente una tracotante caricatura di bullo un po’ attempato, che non riesce nemmeno a leggere- conclude la minoranza- un semplice e chiarissimo bando regionale. Perché qui non si tratta di comprendere ma semplicemente di leggere, spogliarsi della peculiare arroganza di taluni ed iniziare a lavorare davvero, con umiltà e senso civico. Amministrare un Comune non è una passeggiata – come qualcuno pensava – e continuare a propagandare le solite, astruse teorie fatte di false verità non aiuta certo una comunità che ha bisogno di soluzioni e non di tesi inconcludenti: altro che cento giorni!”