“Non fate della scrivania una prigione, andate sul campo, raccontate dopo aver visto con i vostri occhi, dopo aver raccolto testimonianze e riscontri, non trasformate una professione così nobile in un mestiere”. A lanciare l’appello agli studenti del liceo Colletta di Avellino il direttore del Corriere dell’Irpinia Gianni Festa nell’ambito del progetto “Quotidiano in Classe”, promosso dalla Commissione Politiche giovanili del Forum regionale dei giovani della Regione Campania (Presidente Giuseppe Caruso), dalla Fondazione Comunità Salernitana (Presidente Antonia Autuori) e dalla Pastorale Giovanile della Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno (Responsabile Don Roberto Faccenda), con il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti della Campania. Gianni Festa, storico caporedattore del Mattino, già presidente del Co.Re.Com (Comitato Regionale per le comunicazioni) e membro del Coordinamento Nazionale dei Corecom Italia, introdotto da Stefano Pignataro, vicepresidente della Commissione Politiche Giovanili del Forum dei Giovani della Regione Campania, ripercorre alcuni dei momenti che hanno segnato la sua carriera, dall’esperienza maturata all’età di 18 anni nella redazione del Corriere dell’Irpinia di Guido Dorso al rapporto stabilito con il Mattino, che lo porterà ad essere inviato di guerra in Medio Oriente, a raccontare i delitti di mafia e il sisma dell’80, in cui capitava di dover scavare con le proprie mani sotto le macerie, a narrare le imprese dell’Avellino in serie A, fino alla sfida di aprire una propria testata riprendendo lo storico Corriere dell’Irpinia di Dorso. “La professione – spiega Festa – si è profondamente trasformata, siamo costretti a rincorrere l’immediatezza della notizia, a fare i conti con i social e l’intelligenza artificiale, senza alcuna preoccupazione da parte di tanti colleghi di verificare le notizie. Manca, oggi, più che mai un’etica del giornalismo che significa rispetto delle persone, rinunciando, ad esempio, a sbattere il mostro in prima pagina e soprattutto attenzione alla scelta delle notizie, alla priorità da assegnare al racconto degli eventi. Altissimo è oggi il rischio delle fake news, alimentato anche dagli interessi dei poteri forti”. Ricorda come quello del giornalista “continui ad essere un mestiere durissimo e pericoloso, quando si cerca di raccontare la verità si finisce sempre con il risultare scomodi. Anche a me è capitato, quando lavoravo a Palermo, di pestare i piedi ai boss, di mettere le mani in tasca alla mafia e risultare non gradito, tanto da dovere in fretta e furia abbandonare l’albergo in cui alloggiavo”.
Ribadisce il valore della libertà di stampa, un valore da difendere e pone l’accento sulla forza del giornalismo come passione civile. “E’ quello – spiega – che abbiamo cercato di fare con il Corriere dell’Irpinia, sottolineando l’importanza di recuperare la memoria in un territorio che per troppi anni non ha voluto fare i conti con il passato. Anche in questo modo si educa la comunità”. Invita i giovani a leggere e formarsi una propria idea su ciò che leggono, ribadisce l’importanza di farsi custodi dei valori di democrazia e libertà incarnati dalla nostra Costituzione, sottolinea la preziosa funzione svolta dal presidente della Repubblica Mattarella che non ha esitato a ribadire, in occasione del 25 aprile, spegnendo ogni polemica, che “E’ sempre tempo di Resistenza”.
Parla di un Sud “troppo spesso demonizzato, nel quale sembrano trovare posto tutti i mali del mondo, dalla disoccupazione alla criminalità. Ma voi non credete a questa narrazione, esistono tanti Sud, c’è anche un Mezzogiorno che cerca di rinascere grazie all’impegno di tanti, a cui anche voi potrete dare il vostro contributo. Malgrado ciò lo spopolamento, la mancanza di servizi adeguati restano problemi che non si possono ignorare”. E ricorda i tanti illustri protagonisti della classe dirigente irpina che si sono formati proprio al Colletta. Sono tanti gli spunti di riflessione al centro del dibattito, dal bisogno di formazione ededucazione alle idee dei giovani che passi anche per la politica e la scuola ai pericoli dei social e dell’intelligenza artificiale che rischiano di condannare l’uomo alla perdita della sua identità e libertà. E’ Stefano Pignataro a soffermarsi sul valore del progetto che nasce dall’importanza di favorire nei ragazzi la formazione dello spirito critico, a partire dalla lettura del giornale cartaceo che offre più spazio all’approfondimento. Una finalità che si affianca alla riflessione sulle differenti modalità di comunicazione e sull’importanza di sensibilizzare le nuove generazioni al valore della cittadinanza attiva. Un confronto, moderato da Rosaria Chechile della Fondazione Comunità Salernitana, che incoraggia gli studi a riflettere sull’attualità, dalle nuove regole della professione al patrimonio di valori del 25 aprile fino al concetto stesso di antifascismo. A coordinare gli studenti i docenti Antonella Iannaccone, vicaria del dirigente, Rosa Colucci e Leonardo Festa. Un progetto, quello del Quotidiano in Classe, che ha visto ospiti nei precedenti appuntamenti i giornalisti Antonella Napoli, Venanzio Postiglione, Tommaso Siani, Angelo Raffaele Marmo e Vito Bruschini, strettamente collegato ai percorsi di scrittura creativa e giornalismo inseriti nell’offerta formativa del liceo Colletta, fortemente voluti dalla dirigente Lucia Ranieri.