Grottaminarda – Un altro mondo è possibile ma, la sinistra e le associazioni riunitesi questo pomeriggio nella sala “Thomas Menino” della cittadina ufitana, pensano che l’attuale governo stia facendo tutto perché non avvenga. Al G7 alternativo, dove si è discusso di “ddl sicurezza, della politica anti immigrazione, e di repressione in atto delle libertà sancite dalla Costituzione”, si sono incontrati per ragionare su quanto sta accadendo, “per rompere la narrazione delle destre”, e sulla “vetrina inutile del G7 dei grandi di Mirabella Eclano”, Paolo Bartoluzzi, coordinatore nazionale dei Giovani Comunisti, Franco Fiordellisi, segretario generale Cgil di Avellino, Davide Perrotta, Arci Avellino, e Giuseppe Amedeo Aula, coordinatore regionale dell’Unione dei Giovani di Sinistra. Il Social Forum “Unite”, ha detto Antonio Liuzzi, coordinatore provinciale dei Giovani Comunisti, “è una tavola rotonda in cui discutere in maniera alternativa dal G7 di Mirabella. Non la pensiamo alla stessa maniera delle istituzioni intervenute in merito alla sicurezza, alla loro politica migratoria, alla repressione attuata sugli studenti, che ha creato dissenso anche nei paesi occidentali”. Bortoluzzi ribadisce che “quella che sta andando in scena poco lontano da qui è una riunione tra pochi che non guarda alle volontà dei cittadini”.
Ha portato i saluti anche il sindaco di Grottaminarda, Marcantonio Spera, il quale ha voluto sottolineare l’importanza delle “alternative voci. La mia amministrazione non guarda al colore politico di chi chiede le sale. L’occasione di stasera è un modo per dire qualcosa di diverso dal G7 dei grandi. Il dopo G7 di Mirabella servirà a fare i conti”. E, prima di lasciare la sala, dona due striscioni, uno alla Cgil e l’altro all’Arci. Il tema è contro la guerra: “Cessate il fuoco”. Quindi Franco Fiordellisi ha evidenziato come “la sinistra vince se si fa particolare. Tutto quello che abbiamo costruito è stato declinato in maniera negativa. La narrazione di questa terra è periferia della periferia, senza scomodare Manlio Rossi Doria. Siamo arrivati alla esaltazione di nuovi Cesari, che non sono stati nemmeno votati. Se la Costituzione ci permette di discutere, i disegni di legge del governo ci condizionano la vita. Le nostre parole d’ordine le dobbiamo ridisegnare”. Davide Perrotta si sofferma, invece, sul “ddl sicurezza per il quale avremo più problemi a riunirci. Vogliono ammazzare ancora di più la narrazione alternativa”.
Amedeo Giuseppe Aula aggiunge che “il G7 non avvia un processo democratico. Troviamo nuove forme, parliamo di più al territorio. Uniamo tutte le lotte. E diciamo alla gente: “Noi siamo qui e lottiamo anche per te”. Giorgio Zampetti, Legambiente regionale, dice che “ddl sicurezza dovrebbe voler dire ascoltare, capire come rendere partecipi i cittadini. E non reprimere”. Il Social Forum è poi continuato nella sala consiliare “Sandro Pertini” dove si è svolto un altro dibattito: “Quale sicurezza”?. Hanno partecipato Stefano Kenji Iannillo, consigliere nazionale Arci, Maria Grazia Gabrielli, della segreteria nazionale Cgil, Antonio Russo, presidente nazionale Acli, Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente, Giuseppe De Cristofaro, Sinistra Italiana presidente gruppo misto al Senato e Paolo Napolitano, esecutivo nazionale Ugs. Ha moderato Rosaria Carifano.