Stadio “Partenio-Lombardi” e US Avellino, azienda consortile, ex asilo Patria e Lavoro, prefabbricati di Via F. Tedesco e Via Imbimbo, gli argomenti che la II Commissione consiliare “Trasparenza” ha voluto porre all’attenzione pubblica, denunciando presunte irregolarità nella gestione amministrativa.
“Da diversi mesi – ha esordito il presidente Ettore Iacovacci – attraversiamo delle difficoltà sulla la partecipazione dei dirigenti ogni volta che vengono chiamati per relazionare su alcune tematiche, che per il Comune sembrano un tabù. Rispetto a questi argomenti abbiamo fatto almeno sei denunce alla Procura senza avere nessun riscontro. Oggi vogliamo rendere pubblico quello che succede, a nostro avviso, nel Comune di Avellino”.
Morosità U.S. Avellino
“Ai tempi della Sidigas, se per una settimana questa non pagava la locazione si intimava lo sfratto di morosità, oggi questo non viene fatto. Inoltre, abbiamo visto che qualche dirigente ha fatto la convenzione senza una delibera di giunta autorizzativa che stabilisse la durata, il prezzo e le condizioni. Questo è un fatto di una gravità estrema – ha affermato il consigliere comunale Dino Preziosi – tant’è vero che, mancando la delibera, in contabilità non hanno potuto mettere gli eventuali crediti che il Comune vantava nei confronti della società. La morosità risale al 2007, fino ad oggi il Comune è debitore nei confronti dell’US Avellino di circa un milione di euro, oltre a un debito tributario di circa 700mila euro rispetto al quale è stata chiesta una rateizzazione da parte della società sportiva però si è in attesa di avere la fideiussione ma allo stato attuale noi commissione non sappiamo se questa convenzione è stata depositata o meno. Per un lungo periodo, inoltre, la società ha utilizzato lo stadio senza pagare e senza la convenzione. Gli introiti della pubblicità nello stadio vanno all’Avellino Calcio ma la Tosap va pagata al Comune così come la Tari”.
“Poi c’è stato un abbattimento molto importante per il Covid – ha continuato il consigliere – il Comune, nonostante lo stato di predissesto, ha voluto abbattere una sorta di canone ma come lo ha fatto per l’US Avellino avrebbe dovuto farlo per tutte le società minori perché il principio va applicato a tutti e non solo al più forte. Inoltre, essendo debitore, non so come l’U.S. Avellino potrà partecipare al project financing”.
Azienda consortile
“Sull’azienda consortile abbiamo acceso i riflettori da ben due anni. Abbiamo più volte denunciato la mancanza dei bilanci approvati, né consuntivi né preventivi”.
Ex Asilo Patria e Lavoro
“Alla Procura abbiamo denunciato che l’Ordine dei Medici non faceva servizio al pubblico ma per gli affiliati quindi non poteva partecipare alla gara ma la cosa più grave è che ci voleva l’autorizzazione del Ministero dei Beni culturali perché è essendo un bene storico c’è un diritto di prelazione del Ministero. Hanno venduto il bene senza che fosse stata richiesta l’autorizzazione al Ministero tant’è vero che davanti al notaio non hanno potuto redigere l’atto”.