“Sono rimasto colpito due volte – dice il sindaco di Fontanarosa, Giuseppe Pescatore – per quello che è accaduto stasera nel mio paese”. Pescatore, infatti, medico rianimatore, è stato il primo ad intubare la bimba di nove anni, appena travolta da un cancello, per cercare di “far tornare a battere quel cuoricino”. Ma non c’è stato niente da fare. “La nostra comunità è stravolta da questa morte, tanto inaspettata quanto impossibile”.
Il sindaco, quasi sospirando, dice: “Sono stato chiamato a rianimare piccoli di un anno, di quattro, ma quella di stasera per me è come una sconfitta”. L’eliambulanza, pronta a decollare dal campo sportivo di Fontanarosa, è rimasta ferma. Gettando ancora di più nella disperazione tutti quelli che erano accorsi. Comprese le ambulanze. Non si dà pace, Giuseppe Pescatore. Che conosce i genitori di Francesca, nove anni, che frequentava l’istituto comprensivo “Luigi Di Prisco”. Il dispiacere si fa ancora più forte quando, ancora, ricorda che in queste ore torna alla mente una immagine: quella della figlia di cinque anni che, spesso, dava la mano a Francesca.
Perché il sindaco è legato anche da rapporti quasi di parentela con la famiglia D’Arienzo. “Lavoratori, entrambi i genitori, giovani che in un attimo hanno perso la loro gioia”. I rilievi sul perché e come, quel maledetto cancello, sei metri di larghezza per due di lunghezza, possa aver ceduto sono al vaglio degli inquirenti. I carabinieri sono giunti, infatti, sul posto del tragico incidente, a metà strada tra Fontanarosa e S. Angelo all’Esca. “La comunità, stasera, era tutta lì – continua il sindaco -. Ma non per curiosità. Per dare invece il proprio sostegno ai genitori di Francesca”. E, con la morte nel cuore, il sindaco di Fontanarosa poi è andato a svolgere il proprio turno di lavoro in ospedale.