“Siamo sconvolti e indignati per l’ennesima tragedia che si è consumata a sei giorni dal drammatico incidente sul lavoro in cui aveva riportato gravi ustioni, il 26enne Sanderson Mendoza e che ha perso la vita”. Così il segretario generale della Uglm, Antonio Spera, il quale afferma che “siamo di fronte a una vera e propria emergenza”.
In un “Paese avanzato come il nostro – continua – non può essere considerata una semplice fatalità”. Anche perché, continua il sindacalista, “la Costituzione si basa sul diritto al lavoro”.
Unitamente al vice segretario del sindacato, Daniele Francescangeli, fa riferimento al giovane operaio della società finlandese Tapojärvi, rimasto coinvolto lunedì 10 marzo in un grande incidente sul lavoro avvenuto all’interno del polo siderurgico Ast di Terni,”che è venuto a mancare nel tardo pomeriggio di domenica nel reparto di rianimazione del centro grandi ustionati dell’ospedale ‘Sant’Eugenio’ di Roma, diretto dal dottor Giuseppe Spaltro”.
Per i sindacalisti, è necessario “investire nella sicurezza perché significherebbe puntare sul rafforzamento dei controlli, sulla cultura della sicurezza e sulla formazione a partire dalla scuola. Riteniamo, inoltre, che intensificare le sanzioni sia doveroso in caso di violazioni delle norme. Il bilancio delle vittime in Italia mostra un trend insostenibile, per cui l’indignazione non basta più”.
Importante la “tutela dei lavoratori e un sistema che li garantisca”. Ed esprimono”il cordoglio alla famiglia di Sanderson Mendoza,26 anni, per tutti “Sandro”.
È necessario far fronte rapidamente a questa emergenza nazionale con interventi diretti a rafforzare le misure di sicurezza sul lavoro e – concludono i sindacalisti – risulta fondamentale formare i lavoratori per prevenire gli innumerevoli infortuni che si tramutano per lo più in tragedie.
Non si può morire di lavoro, non si può morire così a 26 anni. Non ci sono parole in un momento del genere, solo un grande abbraccio ai suoi cari e a chi gli voleva bene”.