Bisogna uscire da un equivoco. Fin quando non si capisce che il presidente dell’Asi, Pasquale Pisano, non solo lui ma anche altri dirigenti, non è convinto della soluzione che si vorrebbe, cioè Irpiniambiente, non se ne esce fuori dalla vertenza Asidep. I sindacati non mollano, e non transigono. Sono, invece, per una soluzione “pubblica”, costituita proprio da Irpiniambiente insomma, che risolva i problemi della depurazione irpina delle industrie del cratere.”La stanno tirando per le lunghe-dice Giuseppe Zaolino, segretario provinciale della Fismic, al termine della assemblea all’Asi di Avellino, a cui hanno partecipato anche i lavoratori, terminata qualche minuto fa-“.
E la situazione è di stallo. I 54 lavoratori della depurazione che incroceranno le braccia, di nuovo, ad inizio settimana prossima, a cominciare da martedì, si trovano in mezzo. Senza stipendio da tre mesi, con la spada di Damocle, che pende sulla testa, del licenziamento, adesso sono oltremodo arrabbiati. E delusi dall’atteggiamento dei propri dirigenti. E lo dimostrano durante l’assemblea. Ma c’è anche la consapevolezza di stare facendo la cosa giusta.
Da martedì si fermerà completamentela la depurazione, quindi, perché tra l’altro questa mattina si sono dimessi in blocco tutti i responsabili degli impianti.”Questo vuol dire- sottolinea Zaolino-che non c’è più nessuno con cui interloquire. Mentre Pisano tergiversa, Chieffo ( presidente dell’Asidep, ndr) è completamente fuorigioco, in questo momento c’è il rischio, per l’Irpinia, di un blocco complessivo non solo della depurazione ma anche delle aziende del cratere”.
I sindacati sono d’accordo quando pensano:”Siamo in mano ad un gruppo dirigente che non è all’altezza del compito”. Prima dello sciopero ad oltranza ci sono, comunque, ancora quarantotto ore di tempo”per rinsavire-continua il segretario provinciale della Fismic”. Così come la Fiom e la Uilm, infatti, è convinto che si debba tornare ad un confronto tra le parti in Prefettura.”Con i lavoratori tra un mese licenziati, senza tre mesi di stipendi arretrati, per loro non c’è progetto per il futuro. Lo sciopero, a questo punto della vertenza, è inevitabile. Per questo si fa appello al prefetto di Avellino, dottoressa Paola Spena, di intervenire”con immediatezza ma anche con il pugno di ferro”.
I sindacati renderanno, ai dirigenti di Asi e Asidep, “la vita difficile perché giocano allo sfascio”. La tensione si alza sempre di più e la soluzione della questione dell’Asidep è ancora lontana.
Giancarlo Vitale