È previsto per metà settimana prossima, l’incontro al Mimit con i vertici di Menarinibus. Convocato dopo la richiesta dei sindacati nazionali, servirà a fare chiarezza sull’andamento della fabbrica in questi primi mesi dell’anno. Sarà a questo, infatti, che i piani alti della Seri Industrial, proprietaria quasi assoluta di quella che era la IIA, che dovranno rispondere al ministero. Il piano industriale, il rilancio dell’unica fabbrica italiana in cui si producono, o meglio si dovrebbe, gli autobus per il trasporto pubblico locale, tra l’altro sono anche questioni che da tempo hanno messo sul tavolo i sindacati irpini. Per i quali ci sono ancora “dubbi e perplessità”. Quindi la riunione del prossimo mercoledì 30 aprile assume una importanza fondamentale per il futuro di valle Ufita. Anche perché, come ha avuto modo di dire in una intervista a radio Crt il segretario provinciale della Uilm, Gaetano Altieri, quella “è una fabbrica che non ascolta”. Convocazione necessaria, tra l’altro, seguita ad alcuni licenziamenti alla Menarini di Bologna e a quella di Flumeri. Sicuramente dovrà essere messo un punto sul ruolo dei cinesi della Geely: prima dovevano entrare in società, adesso sono diventati partner. La situazione, alla Menarini di Valle Ufita, è ancora delicata nonostante le promesse iniziali dei Civitillo.