Un vivace primo congresso di Fratelli d’Italia-Avellino ha eletto Modestino Iandoli segretario cittadino, alla presenza di due ospiti: uno avversario, Antonio Gengaro del Pd, e uno alleato, Maria Elena Iaverone della Lega. Entrambi hanno portato i loro saluti e gli auguri di buon lavoro, ma l’intervento che ha scaldato di più gli animi è stato quello del delegato di Gioventù Nazionale, Carmine Genovese (anche lui poi eletto nel direttivo cittadino), che prima ha ricordato la figura di Sergio Ramelli e poi ha affondato il colpo sulla polemica della settimana: “Noi saremo sempre custodi della storia politica dei patrioti, dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente. A breve noi giovani esporremo uno striscione davanti la nostra sede: ‘La nostra Europa è la gloria di Roma’, è questa la nostra Europa, la grandezza dell’Occidente, e non il manifesto di Ventotene, se ne facciano una ragione i compagni, lo rivendicheremo in ogni sede. Noi siamo la destra che sulle macerie di muro di Berlino gridava Europa-Nazione, mentre qualcuno di loro, a sinistra, era ancora orfano dell’Unione Sovietica. Noi saremo qui e porteremo avanti sempre queste battaglie, saremo custodi di questa storia, non ci faremo intimidire dalla violenza e dall’odio che in alcune fazioni della sinistra è ancora presente”.
A guidare i lavori dell’assemblea, introdotti da Ettore de Conciliis, il senatore FdI Domenico Matera e il presidente provinciale del partito Ines Fruncillo. Nel direttivo entrano anche Mario Rodolfo Alfredo Belli, Maria Teresa Borneo, il generale Giuseppe Costanza, Carmine Genovese, Adelchi Silvestri, Annamaria Vecchione. Ed è stato anche annunciato il primo dei quattro nomi degli ulteriori delegati indicati dal nei segretario Iandoli: il notaio Pellegrino D’Amore.