“Attraverso la creazione della ZES unica, non solo passiva come quella proposta dal Ministro Fitto, che intende creare una sorta di macroregione che diventi punto d’approdo per multinazionali estere, ma con un piano di sviluppo locale per le micro e medie imprese, i benefici per il Mezzogiorno, ma a ricaduta anche per tutto il Paese, sarebbero automaticamente superiori”, così Giuseppe Romito, Coordinatore Regionale di Italia Liberale e Popolare ed Esperto di Economia per il Sud, introduce la proposta dell’Associazione.
La ricetta giusta, infatti, sarebbe una economia differenziata, in grado di supportare lo sviluppo imprenditoriale locale a seconda delle singole peculiarità territoriali.
Per poter recuperare competitività per le imprese locali, che nella maggioranza sono PMI, ed è giusto ricordare come in Italia rappresentino la spina dorsale economica, sarebbe opportuno applicare la riduzione dei costi, di modo da poter incoraggiare tutti i settori merceologici e permettere alle famiglie, che fanno economia domestica, di favorire il potere d’acquisto, accrescendo, così, l’offerta dei beni e dei servizi.
“Passando attraverso l’istituzione di un fondo di investimento dedicato alle PMI del Sud, sottoforma di ‘credito dei crediti‘, le imprese potranno accedere ai fondi a disposizione cedendo i propri crediti ed ottenendo, in cambio, la liquidità necessaria a fare investimenti sull’impresa”, continua Romito.
La ZES unica del Mezzogiorno potrà avere successo solo se sarà in grado di intercettare le traiettorie del modello manifatturiero che si è affermato su scala internazionale, affiancando questo ad un modello di sviluppo locale in grado di dare nuova linfa al mondo della piccola e media impresa nazionale, garante di tipicità, investimenti e stabilità economica per il territorio.